Gli anni 70 non finiscono mai

Arriva al Libero di Milano la carovana dei Pappazzum con lo spettacolo ’70 mi dà tanto per farci rivivere le magie e le musiche di quel favoloso decennio.

In una commistione di generi, dal funky al jazz, la carovana dei Pappazzum è arrivata, lo scorso 26 aprile, al Teatro Libero di Milano con lo spettacolo ’70 mi dà tanto, memorie dei mitici anni ’70.

Con originalità e giocosità, accompagnati dalla regia e dai testi di Eugenio Allegri, i  Pappazzum si sono cimentati a raccontare quel favoloso periodo, non solo fatto di sesso droga and rock & roll – ma quasi.

L’incipit è molto ironico e forse profetico. Con un look originale – quasi da far commuovere – fatto di pantaloni a zampa di elefante, stivaletti e camicie con colletti a punta, i protagonisti raccomandano al pubblico di far proprie le teorie sul potere dell’immaginazione del filosofo tedesco Marcuse per poter divertirsi e apprezzare i 75 minuti che seguiranno. L’immaginazione è infatti la vera salvezza per lo spettatore e la risata arriva immediatamente in sala.

Una scenografia essenziale, quasi al limite del teatro di strada, è lo sfondo perfetto per i sei artisti e i loro ecclettici sketch. Dai Mondiali del ’70 in Messico alla guerra in Vietnam, dalle manifestazioni studentesche pacifiste ai festini drogherecci del dopo-manifestazione, i Papazzum hanno offerto un delirio comico sui cliché del periodo, immortalando loro stessi in esilaranti flash fotografici. Menzione particolare al carismatico e talentuoso Gipo Di Napoli, che ruba al pubblico sane risate, soprattutto quando abbandona il testo e si diverte a improvvisare col pubblico e con gli altri interpreti.

Collante della mise en scène, più che la drammaturgia è la musica. Gli strumenti – sassofoni, clarinetti e percussioni – oltre ad accompagnare l’intero spettacolo  e a fare da contrappunto ai dialoghi, sono spesso i veri protagonisti della scena – come nella situazione surreale della casalinga dalla parrucca bionda alla Raffaella Carrà alle prese con i rappresentanti del Folletto.

Nel viaggio della memoria, non manca quasi nessuno. Proiettato in un monitor ante litteram, un montaggio da pugno allo stomaco fa riemergere preziose icone cult di quel decennio indimenticabile: una giovanissima Brigitte Bardot, la pubblicità della Carmencita, le automobili Fiat in bianco e nero, uno spogliarello incredibilmente sexy di Edwige Fenech, fino all’incomprensibile morte di John Lennon. Uno sparo interrompe la festa.

Con i Pappazzum si passa dal gioco alla malinconia, dalla risata di pancia alla riflessione, fino ad arrivare alla resa del pubblico di fronte a questo excursus di ricordi, immagini, suoni e sensazioni.

I Pappazzum si divertono molto sul palco, cercano in tutti i modi di interagire con il pubblico e di contagiare tutti con la loro passione e stravaganza festosa – anche se dalla platea non sempre si è in grado di seguirli nei loro voli pindarici. Ma ciò che conta non è capire dove si sta andando, quanto abbandonarsi e viaggiare.

Lo spettacolo continua:
Teatro Libero
via Savona, 10 – Milano
fino a sabato 30 aprile
orari: da lunedì a sabato ore 21.00, domenica ore 16.00
I direttori artistici Corrado d’Elia, Sergio Maifredi e la Direzione di Teatro Libero presentano:
’70 mi dà tanto, memorie dei mitici anni ’70
testo e regia di Eugenio Allegri
con Aberto Agliotti (sax tenore), Gipo Di Napoli (percussioni), Massimo Rossi (sax alto), Davide Tilotta (clarinetto), Renato Vola (sax baritono)
scene di Lucia Giorgio
luci di Ivo Ghignoli