Alla scoperta del buio

I pensieri di Dino Campana per capire cosa significa vivere una lunga notte: le colte considerazioni di Amedeo Di Sora, rispondono alle domande sul recital Notte.

La poesia di Dino Campana prende vita a ottant’anni dalla scomparsa del controverso artista di Marradi, sale sul palco per calcare le scene della rassegna romana Exit e per impressionare con i suoi sentimenti parossistici.
Notte è il viaggio iniziatico che porta alla scoperta di un momento altro, nascosto nei bassifondi del sentire umano e nelle tenebre della razionalità. La discesa agli inferi notturni è guidata con sicurezza da Dino Campana, interpretato da Amedeo Di Sora, e dalla sua compagna di vita, Sibilla Aleramo, alla quale dà voce Claudia Conte.
Amedeo Di Sora, regista e interprete del recital, è esploratore esperto di questi abissi e appassionato indagatore del notturno poetico. L’artista poliedrico è la persona più adatta per scoprire qualcosa in più su questo luogo misterioso della sensibilità umana e l’esperto che può aiutarci a far luce fra le tenebre.

La sua attività artistica le ha permesso altre volte di confrontarsi con il tema del notturno: qual è la nota caratteristica che distingue Dino Campana da altri autori?

Amedeo Di Sora: «Il viaggio iniziatico che l’anima del poeta affronta nella notte è un viaggio che si svolge nel “più lungo giorno antico dell’amore”. La notte, per Campana, è una sorta di catabasi, una immersione negli abissi degli inferi, nella “nerezza” del gorgo esistenziale, al fine di riemergere a nuova luce, di ottenere una renovatio vitae. In tal senso, l’esperienza poetica campaniana, in ambito contemporaneo, è unica ed irripetibile».

Nel riproporre la storia d’amore fra Campana e la Aleramo, quale aspetto ha voluto mettere in luce e per quale motivo?

A.D.S.: «Ho voluto evidenziare la potenza della passione amorosa che si scioglie e si coagula in linguaggio poetico-letterario, facendo della dismisura erotica un’esperienza anche artistica, che rivela ed esalta, comunque, l’eccesso del desiderio amoroso».

Ha pensato a quale sarà il prossimo poeta che porterà in scena?

A.D.S.: «È da tempo che ho in animo di portare sulla scena la poesia di Guido Gozzano, un grande poeta di cui ho sempre ammirato la capacità di fondere una particolarissima malinconia con una inusuale e raffinata ironia, la quale rappresenta la sua peculiare “cifra” espressiva».

Campana, “il poeta che è entrato per sempre nel cuore stesso della notte e non ne è più uscito”: che cos’è per Lei la “notte”?

A.D.S.: «Per me la “notte” è da sempre l’emblema del sogno e del mistero; della seduzione e del silenzio. Da sempre rappresenta un richiamo irresistibile dell’eterno femminino».

La notte di Campana è la stessa del Notturno di d’Annunzio? Se non lo è, quale differenza le allontana?

A.D.S.: «Vi sono senz’altro elementi di affinità tra la “notte” campaniana e il “notturno” dannunziano, che affondano le radici nella comune temperie decadente, ma ben diversi sono lo stile e il contenuto. In d’Annunzio è carente la cifra orfico-esoterica e il linguaggio dell’opera risente del narcisismo autocelebrativo del “vate” abruzzese cui si accompagna, non di rado, una certa gonfiezza retorica».

Il legame forte che Lei ha stretto fra teatro e poesia appare essere anche un principio costituente della Compagnia Teatro dell’Appeso e della sua attività che si muove “all’insegna di una concezione poetica” del teatro.

A.D.S.: «La Compagnia Teatro dell’Appeso, da me fondata nel 1980, rifiuta una visione di teatro inteso come operazione mimetica e come mera rappresentazione. Il rapporto con la poesia ha posto le condizioni per una ricerca costante e approfondita sulla vocalità e sulla parola. Una parola che sia voce del soggetto attoriale, quindi non omologata e in grado di metamorfosarsi in una ri-lettura che è, al tempo stesso, “ripetizione” e oblio».

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Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro dell’Orologio
via de’ Filippini 17/a – Roma
giovedì 29 novembre, ore 21.00

Notte
da Dino Campana
recital scritto e diretto da Amedeo Di Sora
con Amedeo Di Sora, Claudia Conte