Colera e amore: dal libro al palco

Si chiude la Stagione 2014/2015 del Funaro di Pistoia con un’Operita musical per cantattrice e suonatori, tratta da uno dei capolavori di Gabriel García Márquez.

Amore ai Tempi del Colera è un corposo libro barocco di uno tra i massimi narratori della letteratura latinoamericana contemporanea. Snodandosi per oltre sessant’anni di vita e di morte, racconta gli intrecci di un particolarissimo ménage à trois tra un’insopportabile egocentrica, Fermina Daza – che sembra rispondere alla medesima logica di Emma di Jane Austen: ossia, essere “un’eroina che non potrà piacere a nessuno, fuorché” all’autrice; un uomo pigro di mente e di sentimenti, il doctor Juvenal Urbino, marito della donna; e l’inguaribile ma bravissimo a conservarsi in vita, Florentino Ariza – amore di pubertà della Daza che attenderà 53 anni, 7 mesi e 11 giorni comprese le notti per coronare il sogno d’amore di vivere con l’amata per «toda la vida».
Cristina Pezzoli (regista) e Laura Marinoni (cantattrice) riescono a estrapolare dalle 450 pagine di romanzo l’essenza della vita e del modo di essere e pensare dei tre personaggi e a condensare con lucidità e poesia il fiume in piena del realismo magico – condito con una buona dose di ironia – proprio di Márquez.
Convince quindi questa difficile riduzione letteraria, così come gran parte dei motivi musicali utilizzati per accompagnare e alleggerire il testo, oltre che per ricreare quelle atmosfere caraibiche che si respirano nel tomo originale. Felice, in particolare, la scelta di Mein Herr (che tutti ricorderanno interpretata da una strepitosa Liza Minnelli in Cabaret); meno quella della canzone di Rosa Balistreri che parla di amore tradito, dato che del personaggio di Fermina si può dire tutto tranne che sia mai stata innamorata di qualcuno tranne che di se stessa e, di fronte all’infedeltà del marito, non è certo la gelosia a farla andar via bensì l’orgoglio ferito e il timore che in paese si sappia tutto e si rida alle sue spalle. Del resto, la stessa Fermina, disillusa dal viaggio nei luoghi della sua infanzia, sarà ben lieta di tornarsene a casa appena il marito le si presenterà dinnanzi.
Pochi anche gli oggetti in scena ma oltremodo funzionali e, in alcuni casi, connotati da un’intima poesia, come la tinozza piena d’acqua sulla quale il battello dell’amore ai tempi del colera potrà continuare a navigare por toda la vida degli amanti; o il velo da sposa che si trasforma in un bambino che Fermina/Laura culla, mentre canta una ninna nanna imbevuta di saudade; o, ancora, quando da un secchio cascano piume multicolori che sembrano dare corpo al racconto del pappagallo fuggito su un albero del giardino – che sarà causa della tragicommedia che porterà all’happy ending, tanto improbabile quanto agognato dal lettore e dal povero Florentino Ariza.
Da sottolineare infine che lo spettacolo è il frutto di una residenza al Funaro di Pistoia, che si riconferma anche in questo luogo altro rispetto alle logiche di mercato imperanti; e spazio, oltreché propositivo di iniziative uniche nel panorama italiano (come, in apertura di Stagione, il Forman Brothers’ Theatre), disponibile anche a investire in produzioni di qualità.

Lo spettacolo è andato in scena:
Il Funaro Centro Culturale

via del Funaro, 16/18 – Pistoia
venerdì 12 giugno, ore 21.00

Amore ai Tempi del Colera
Operita musical per cantattrice e suonatori
dal romanzo di Gabriel García Márquez
regia Cristina Pezzoli
con Laura Marinoni
e con Alessandro Nidi (pianoforte), Marco Caronna (chitarra e percussioni)
scene e costumi Rosanna Monti
assistente alla regia Luca Orsini
amministratrice compagnia Sara Novarese
service audio-luci Piano e Forte
produzione Pierfrancesco Pisani, Nidodiragno e Parmaconcerti
in collaborazione con Infinito S.r.l. e il Funaro/Pistoia
Foto: Ilaria Costanzo