Slegato con… Fifì

Al Teatro di Pontedera il corpo e la voce di Pippo Delbono dialogano con il violino di Alexander Balanescu. Il teatro registra il tutto esaurito per Amore e carne.

Qualche frase per rompere il ghiaccio: è stato eletto il nuovo Papa. Entra Balanescu e Delbono si immerge nella “crudeltà” di Artaud – siamo già arrivati alla carne senza essere passati dall’amore. Poi irrompe la barzelletta della mosca Fifì e la cacca di mucca – sulle Alpi. Segue una pantomima su chi sia più tirchio (se il genovese Delbono o l’ebreo Balanescu).  Il violinista si concede un ricordo della giovinezza perduta in rumeno. Il suono arcaico e familiare della lingua consorella dell’italiano affascina e il contrappunto della traduzione non aggiunge nulla, quasi disturba (così come è sembrata superflua la traduzione della barzelletta raccontata da Balanescu in francese). Delbono chiede al violinista di replicare lo spettacolo all’oratorio di Varazze, perché così gli ha chiesto la madre – Pippo chiosa sul fatto che, in fondo, interpreta sempre se stesso e la propria vita, i propri miti e fantasmi. Drammaterapia?

Stacco.

Delbono intona Ma se ghe pensu con trasporto e in maniera coinvolgente, anche se la scelta stride – quasi quanto vedere Paolo Rossi (friulano di nascita ma milanese d’adozione) optare per Oh mia bela Madunina al posto di Ho visto un re. Inizia una sequela di parole che sarebbero versi tratti da diverse poesie – a volte Delbono accenna anche all’autore e lo spezzato dà senso a qualche rigo. La musica preregistrata si mescola a quella eseguita dal vivo, la voce di Delbono non riesce a sovrastare le note e le parole perdono quel poco di senso che era loro rimasto. L’orgia strumentale – dove la voce né si intona né fa da contrappunto – è voluta? Delbono si slaccia la giacca e abbozza una danza – forse, nelle intenzioni, dionisiaca.

Stacco. Fine.

Non abbiamo capito.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Era
– Pontedera

Mercoledì 13 marzo, ore 21.00
Amore e carne
di e con Pippo Delbono e Alexander Balanescu