Frammenti shakespeariani

Dopo i molti spettacoli di Shakespeare riproposti in tutte le sfaccettature o reinterpretati in chiave moderna, al Teatro Trastevere si tenta di capire il perché di cotanto successo.

Tutti conoscono Shakespeare, personaggio ormai radicato finanche nella cultura popolare. I riferimenti e le citazioni si sprecano, tuttavia la sua quasi onnipresenza porta uno spettatore a rivoltarsi contro quattro attori alle prese con una rappresentazione di Amleto. Dal pubblico appare un individuo stanco di vedere sempre i soliti drammi del Bardo, con i loro monologhi tanto elevati poeticamente quanto poco comprensibili; gli attori, allora, invitano lo sconosciuto sul palco per fargli vivere in prima persona le storie del grande poeta attraverso l’interpretazione dei suoi personaggi cardine. Da qui partono spezzoni di opere come Amleto, Otello e Macbeth la cui rappresentazione convince lo scettico spettatore della bellezza e dell’attualità di Shakespeare.

Lo spettacolo fin da subito, cominciando con scenette che poco hanno a che fare con le corrispettive shakespeariane e ricorrendo spesso a movimenti e parole parodizzanti con chiaro intento comico, dimostra di non prendersi troppo sul serio. Se in un primo momento si rimane comunque in una contestualizzazione simile a quella del grande drammaturgo, in un secondo devia da essa proponendo le opere di Shakespeare sotto forma di talk show e format similari. Questa continua ed esuberante ricerca della risata sminuisce la comicità della rappresentazione che ne risulta così appesantita e quasi grottesca, oltre a lasciare troppo poco spazio ad autentici rifermenti shakespeariani.
La storia, che sembrava dover girare intorno al suo convincimento, finisce per integrare con troppa semplicità e facilità nelle scene rappresentate lo scettico spettatore, che, in tal modo, appare non più una persona stanca di Shakespeare, quanto un convinto suo interprete. Perso questo filo narrativo, rimangono frammenti di opere scollegate tra loro e usate quale semplice pretesto comico, non in grado di risultare effettivamente funzionali alla creazione di un racconto.
Nonostante i vacillamenti, l’idea dietro lo spettacolo resta interessante, attuabile e fruibile sia per un pubblico esperto e capace di coglierne le citazioni, sia per chi ne ha sempre sentito parlare e vorrebbe capire il perché di tanta popolarità. Gli attori, infatti, sono lodevoli per l’impegno e la forza con cui trasmettono emozioni e, dando ai gesti e alle parole notevole enfasi e sicurezza, comunicano la passione che il poeta inglese ha messo nelle sue opere.

Lo spettacolo continua
Teatro Trastevere
via Jacopa de’ Settesoli, 3, Roma
dal 16 al 20 gennaio
dal lunedì al sabato ore 21:00 e domenica ore 17:30

Ancora Shakespeare?!
di Vox Animi
regia Vox Animi
con Gioele Barone, Lodovico Zago, Valentina Guetta, Paola Moscelli, Aurora Di Gioia