Spartito per assedio

Il coro delle voci dei cittadini di Leningrado racconta l’assedio del ’41 dal palcoscenico del Teatro Leonardo. Orchestrazione firmata da Sergio Ferrentino.

8 settembre 1941: inizia l’assedio di Leningrado che durerà fino al 18 gennaio del ’44. Sono trascorsi 70 anni da quel giorno ma sul palcoscenico del Teatro Leonardo tornano a risuonare le voci di uomini e donne, comuni cittadini, stretti tra la morsa del gelo e quella delle armate naziste nel più lungo e doloroso degli inverni russi.

Una sorta di racconto corale dei piccoli e grandi drammi quotidiani con una vena poetica e rimandi letterari che trasformano l’argomento fame in un dialogo con il proprio corpo per liberare la mente e rendersi capaci di pensare a qualcos’altro che non sia la razione di pane giornaliera; il tema freddo che assurge a saison en enfer – così come immaginato dallo stesso Dante per quell’ultimo cerchio, il nono, soffocato dal Cocito, l’immenso lago di ghiaccio. E ancora, i “libri da ardere” – come quelli di Amélie Nothomb – mandati a memoria perché non si dimentichi la poesia, perché i nazisti non derubino un popolo anche della sua cultura – e anche qui il passo è breve e Bradbury insegna.

Un racconto polifonico dove proprio le voci assurgono a protagoniste – non a caso la pièce nasce da due radiodrammi – voci che raggiungono la massima intensità quando il corpo dell’attore scompare dalla scena grazie all’uso delle luci: faretti di un giallo solare che sparano dal basso come se incendiassero i corpi degli interpreti, che ruotando su se stessi cangiando nel livido biancore dei fari antiaerei. Un tentativo, questo, di partitura vocale ben supportato dalle modulazioni degli interpreti in scena e che è sottolineato e cadenzato da temi ricorrenti, voci che si spengono, riprese, ensemble che si sovrappongono all’esecuzione singola e che avrebbe anche potuto spingersi più in là: forse fino agli esperimenti insuperabili di voce-orchestra ideati da Carmelo Bene.

Momenti di grande commozione nel finale, quando Radio Leningrado è pronta per eseguire la Sinfonia No 7 di Šostakovic dedicata appunto alla città sotto assedio – nel pubblico qualcuno afferra il fazzoletto: per non dimenticare.

Lo spettacolo continua:
Teatro Leonardo

via Ampère, 1 – Milano
fino a domenica 16 ottobre
orari: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 16.00

Fonderia Mercury presenta:
Ascolta! Parla Leningrado… Leningrado suona
di Sergio Ferrentino
regia Sergio Ferrentino
con Gabriele Calindri, Oliviero Corbetta, Raffaele Farina, Sax Nicosia, Patrizia Salmoiraghi e Francesca Vettori
musiche originali Diego Fasolis
consulenza storica Gianpiero Piretto
assistente alla drammaturgia Emiliano Poddi
assistente alla regia Daniele Milani
service audio e luci Coriolano Music Service