Quando l’assenza riempie la scena

Teatro-Linguaggi-Creativi-Roma1In un piccolo e affollato tetro milanese, il monologo “a due voci” sui desaparecidos argentini, magistralmente interpretato da Umberto Terruso.

Sono in nove i ragazzi di Oyes: si alternano sul palco e alla regia, alle spalle hanno la scuola del Filodrammatici di Milano. E così capita che sul palco ci sia un attore solo, Umberto Terruso. E alla regia un suo collega, Andrea Lapi. Che poi ci siano le luci, ovvio. Qualche musica e qualche effetto sonoro. E che in scena compaiano solo una sedia, un bidone, una camicia e un sacco di patate. Ma che il risultato sia, come nel caso di Assenti per sempre, di quelli che ti inchiodano alla sedia (scomoda) del delizioso Teatro Linguaggi creativi.

Non solo per il tema, i desaparecidos e la dittatura argentina del 1976-1978 (ricordatevene: nel 2016 sono 50 anni dall’inizio dell’orrore). Ma anche, e soprattutto, per la bravura di Terruso e la regia discreta e abile di Lapi. Terruso interpreta più ruoli, ma sostanzialmente è boia e perseguitato. Ed è credibile e, merito ancor più grande, umano in entrambi (il boia non è una macchietta). La storia è di un ragazzo come tanti, finito nella rete degli aguzzini al potere senza aver partecipato ad alcuna attività “sovversiva”, ma soltanto perché ballava il tango con una ragazza che faceva parte dei Montoneros, il movimento che si ispirava a Perón e finì col diventare il maggior gruppo clandestino contro la giunta militare. La vicenda del protagonista si alterna con quella del suo boia, nome in codice “Puma”: un giovane militare balbuziente in cui la propensione all’atrocità si combina con la timidezza e una fede nella “sacra” missione patriottica della giunta che è tanto insopportabile quanto realistica e attuale. Benché, forse, nella parte finale del testo il pubblico rischi di perdersi un po’ nella sequenza degli eventi, l’accostamento con i Mondiali di calcio del 1978, che si svolsero in Argentina, è efficacissima. E soprattutto utile a ricordare che, in quell’occasione, i “democratici” Paesi dell’Occidente, Italia in testa, chiusero entrambi gli occhi davanti alle violenze della dittatura e parteciparono al torneo come se nulla fosse. Una macchia che non abbiamo cancellato.

Lo spettacolo continua
Teatro Linguaggi Creativi
via Eugenio Villoresi 26 – Milano
fino al 17 gennaio, ore 20,30

Assenti per sempre
regia di Andrea Lapi
con Umberto Terruso
assistente alla regia Raffaele Panfili
produzione Oyes
(durata: 1 ora)