Fatti non foste per viver come brutti

teatro-filodrammatici-milanoAl Teatro dei Filodrammatici, fino a domenica 1 dicembre, va in scena la satira sociale di Brutto, un testo di Mario von Mayenburg diretto dal regista Bruno Fornasari.

Quattro attori, pronti a calarsi in una molteplicità di ruoli, danno vita a un’irriverente commedia degli equivoci rivisitata in chiave contemporanea. È il tema dell’immagine a mettere in moto la macchina scenica. Un uomo, alla vigilia di un’importante opportunità professionale, incrocia un temibile ostacolo sulla strada che dovrebbe portarlo al successo: il signor Lette scopre improvvisamente di essere brutto. Ogni certezza, faticosamente costruita fino a quel momento, cede al peso dell’inestetismo. Né la carriera, né il matrimonio hanno più senso.
Che fare allora? Farsene una ragione o lottare per cambiare l’assurda equivalenza tra apparenza e sostanza? Il personaggio interpretato da Tommaso Amadio non riesce a rassegnarsi alla propria sorte e, schiacciato dalla dura legge della bellezza, sceglie di rivolgersi a uno strampalato chirurgo estetico per rivoluzionare il proprio aspetto. Da questo momento in poi, la normalità comincia fratturarsi: una volta cambiate le leggi della natura non è più possibile tornare indietro. Come nell’eterna notte del Macbeth, l’ordine delle cose è sovvertito per sempre. Questa volta, però, quello che si prepara a essere consumato sul palco è il dramma del narcisismo. La catastrofe dell’omologazione si abbatte sulla scena: in un mondo di cloni, la bruttezza è debellata ma con essa scompare anche l’identità. Nessuno riesce più a riconoscersi e gli uomini sono declassati a grigi ‹‹portatori di faccia››.
All’inizio il tono dello spettacolo è leggero e scanzonato ma, col passare del tempo, si fa sempre più serio. Le risate, sul finale, si soffocano nella gola degli spettatori: la bruttezza, in questa società, non è un problema da prendere alla leggera e la vita del protagonista è totalmente devastata.
L’ironia delle prime scene si mescola così alla confusione e, infine, sfocia nella disperazione. L’alternanza dei registri stilistici permette alla performance di sfuggire all’inquadramento in un unico genere e la capacità del testo di restare in equilibrio tra il serio e il faceto si rivela la carta vincente dello spettacolo. L’emozione è un’altra cosa ma, grazie al ritmo incalzante e alla bravura dei suoi interpreti, Brutto riesce a vincere la sfida con gli spettatori: d’altronde l’intrattenimento, come la bruttezza, ha la sua dignità.

Lo spettacolo continua:
Teatro dei Filodrammatici

Via dei Filodrammatici 1, Milano
Fino a domenica 1 dicembre
Orari: dal martedì, giovedì e sabato ore 21; mercoledì e venerdì ore 19.30; domenica, ore 16.00

Brutto
di Marius Von Mayenburg
traduzione Umberto Gandini
regia Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Mirko Ciotta, Michele Radice, Cinzia Spanò
Scene e costumi Erika Carretta
Produzione Teatro Filodrammatici
Durata: (70 minuti)