Ce n’è per tutti

A Teatro Leonardo Da Vinci, un monologo che esplora i tanti, diversi sapori della vita.

Rosario Lisma, nato a Mazara del Vallo trentasei anni fa, è l’interprete e il creatore di Che gusti ci sono, un’autobiografia – dai toni ironici e, nel contempo, malinconici – che ripercorre le sue esperienze universitarie di studente fuori sede a Roma. Lo spettacolo semifinalista al Premio Scenario nel 2007, infatti, come ricorda l’attore, è nato dai racconti delle disavventure universitarie durante i dopocena con amici.
Che gusti ci sono si presenta come un percorso a ritroso intessuto di storie private realmente accadute, narrate in forma di monologo e di canzoni intonate dallo stesso Rosario che, con simpatia, si racconta allo spettatore come se si confidasse a un gruppo di intimi. Anche la scenografia ha un sapore conviviale – composta da un tavolo imbandito a pane, salame e vino – che dà al pubblico l’impressione di entrare in una semplice cucina di un appartamentino universitario. Intorno a questo tavolo prendono vita, quasi materializzandosi, i ricordi di Lisma – uno che conserva con venerazione e ossessione la memoria del primo amore; che odia tutti gli animali tranne i pesci, perché non sporcano e non sono invadenti; che disprezza il jazz fatta eccezione per Miles Davis.

Con la stessa sincerità e autoironia l’attore rivive i ricordi dell’infanzia, trascorsa a guardare il primo e il secondo canale della Rai, insieme al padre, che gli presentava cantanti, attori, calciatori e politici come se fosse Pippo Baudo e che sapeva imitare benissimo Domenico Modugno. I ricordi dei genitori sono legati alla Sicilia, la terra madre «più madre delle altre, che ti controlla e ti vuole a casa: ignorante e poetica, orgogliosa e maleducata, ospitale e permalosa», molto diversa da Roma, che Rosario definisce come una femmina affascinante e discreta, la quale non sempre si concede e spesso si dà a molti.

La nostalgia per la madre terra emerge in ogni uomo, ma per rispondere a questo richiamo Rosario, come un vero eroe epico, deve affrontare un viaggio tumultuoso in cuccetta. A ripagarlo delle fatiche lo aspettano gli invitanti sapori della Sicilia che, fino a qualche anno fa, poteva ritrovare nel Sicilristoro, il bar pasticceria della Stazione Centrale di Palermo, ora sostituito da un McDonald’s. Qui, prima di godere dei succulenti sapori siculi, doveva imbattersi negli infingardi camerieri e baristi siciliani, che Rosario definisce «razza antropologica a sé stante». Traendo spunto dalle vicissitudini vissute proprio nel Sicilristoro, nasce il titolo Che gusti ci sono, domanda che Rosario rivolgeva al cameriere per scegliere il gelato. La risposta era sempre la stessa: «Tutti i gusti ci sono» – anche se non era affatto vero.

Attraverso questo viaggio nei ricordi – tra Roma e Palermo – Rosario Lisma fa assaporare al suo pubblico molti gusti differenti: da quelli aspri e malinconici a quelli dolci e allegri, dai gusti che si assaporano lentamente ai più pepati, per regalare uno spettacolo ricco e gradevole in ogni sua parte.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Leonardo Da Vinci

Via Ampère, 1 – Milano
orari: feriali, ore 20.45 – domenica, ore 16.00 (lunedì riposo)
Che gusti ci sono
di Rosario Lisma
regia Rosario Lisma
con Rosario Lisma
produzione Quelli di Grock