VII edizione Festival Segreti d’Autore

Nel cuore del Cilento va in scena Segreti d’autore, storico Festival della Legalità, dell’Ambiente, delle Scienze e delle Arti ideato da Ruggero Cappuccio.

Due settimane in cui l’arte intreccia l’impegno caratterizzano una rassegna che, ormai da sette edizioni, anima diversi borghi del Cilento offrendo spunti di riflessione impegnata e intrattenimento di qualità con incontri letterari, spettacoli teatrali ed eventi musicali.

«Addiopizzo, Legambiente, associazioni di studiosi ed esperti di natura, difesa del territorio, legalità e geologia completano il quadro di un Festival che si articola nei comuni del Cilento storico» e si dipana in una lunga manifestazione durante la quale, accanto ai momenti immersivi di percorsi naturalistici e itinerari guidati, workshop e mostre d’arte, a farla da padrone è la cultura intesa quale tradizione popolare capace di promuovere interesse intorno alla cosa pubblica.

L’intuizione di Ruggero Cappuccio di aprire «un’indagine sull’ambiente, sulla legalità, sulle scienze e sulle arti» coinvolgendo, in maniera aperta e gratuita per il pubblico, le bellezze dei comuni di Sessa Cilento, Serramezzana, Omignano, Stella Cilento e Perito dà forma a un programma vasto e intenso, un autentico «osservatorio civile dei rapporti tra il patrimonio culturale italiano e studiosi, scrittori, associazioni, musicisti, attori impegnati per la sensibilizzazione del connubio uomo – territorio».

Venendo ai singoli eventi, sembrerebbe un complesso rompicapo quello su cui interroga la relazione tra i due personaggi de Il baciamano nella versione di Giovanni Esposito. «Che cosa hanno in comune tra loro Janara, giovane popolana avvizzita prima del tempo, e il gentiluomo che, legato mani e piedi, le è stato portato in casa dal marito? […] Non l’idioma. […] Non la fede. […] Non la città di origine. […] Men che meno i due hanno in comune il passato».

Eppure, nell’incedere della pièce, tra il nobile giacobino catturato dai partenopei d’ispirazione rivoluzionaria (che al tempo erano aristocratici) e la plebea cannibale (per fame e necessità) a lasciarsi ammirare e percepire è più la prossimità umana che l’estraneità linguistica, estetica o sociale.

Nel loro corpo a corpo (attorale) ad alternarsi sono ironia e sofferenza, speranza e tragedia, e il merito va certamente tanto alla suggestiva povertà scenografica e all’espressiva atmosfera cromatica disegnata da Luigi Ferrigno, quanto alle interpretazioni di Susy De Giudice (dolce nella sua volgare ferocia) e di Giulio Cancelli (mai ingessato nel mostrare l’etichetta del proprio sangue blu), oltreché a una regia leggera e funzionale nel disvelare attraverso le distanze linguistiche, prossemiche e di costume quanto «due creature tanto lontane l’una dall’altra siano partecipi dello stesso destino, che in qualche modo ne parifica la condizione, le fa apparire solidali ancorché inchiodate a ruoli fatalmente contrapposti». Di questo Baciamano – con lui «sconfitto dalla storia» e lei da un patriarcato che da tempo immemore inchioda il femminile a una condizione di subalternità e miseria – sconcerta l’espediente utilizzato per restituire i due protagonisti quali universi apparentemente incomunicabili, ossia la declinazione linguistica proposta da De Giudice di un napoletano arcaico utilizzato nei termini di una riflessione sulla potenza e la musicalità della lingua partenopea.

Interessante anche Dia-Logos, spettacolo esito del laboratorio tenuto da Claudio Di Palma. Si tratta di una composizione itinerante – all’interno delle affollate stanze di Palazzo Cipolla a Sessa Cilento di «otto dialoghi ambientati in otto stanze per otto coppie di attrici ed attori […] ispirati dal teatro, dalla letteratura, dalla scienza e dalla musica» – allestita attraverso incursioni testuali tra classici e contemporanei (da La locandiera di Goldoni a Delirio a Due di Ionesco, da L’Île des esclaves di Pierre de Marivaux a Measure for Measure di William Shakespare, da Les Femmes savantes di Molière a un Mozart e Salieri con innesti dal Macbeth).

Ma nei soli tre giorni in cui siamo stati presenti, accanto al teatro, un posto di assoluto rilievo lo hanno avuto anche altri eventi, quali dibattiti (Paolo Borsellino, il giudice e l’uomo tra Ruggero Cappuccio e il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti), incontri (con l’editore Giuseppe Galzerano), presentazioni (Divorziare con stile di Diego De Silva) e musica dal vivo (il concerto Retour degli Avion Travel).

Sconfessata la diffusa vulgata che lo riduce a luogo virtuoso ma dedito per lo più al turismo sostenibile, il Cilento di Segreti d’autore, con la sua fitta e ragionata programmazione, si presenta, allora, quale location d’arte imperdibile e dalle qualità affatto indifferenti, quale festival che riesce a portare gente alla cultura e a renderla compartecipe di questioni alte e urgenti, lasciando semplicemente sedimentare tanto l’esperienza quotidiana di un contesto strepitoso per il fascino naturalistico, quanto la capacità di compensare con la propria magia un sostanziale isolamento dalle principali vie di comunicazioni (stradali e digitali)

VII edizione Festival Segreti d’Autore
dal 30 Luglio al 14 Agosto

Serramezzana – Palazzo Materazzi
11 agosto, ore 21:30
Il baciamano
con Susy De Giudice e Giulio Cancelli
regia di Giovanni Esposito
costumi Rossella Aprea
scene Luigi Ferrigno
effetti video Davide Scognamiglio
progetto luci Nadia Baldi
collaborazione musicale Elio Manzo
produzione Teatro Segreto

Sessa Cilento – Palazzo Cipolla
12 agosto, ore 21:30
Dia-Logos
a scuola di dialoghi teatrali con Claudio Di Palma
esito finale del laboratorio per giovani attori e giovani attrici