Concerto per grandi mani

Il giovanissimo pianista Federico Colli debutta con l’Accademia di Santa Cecila, diretto da Juraj Valčuha, cimentandosi in uno dei concerti più difficili della storia della musica: il Concerto per pianoforte n. 3 di Rachmaninoff. A completare la serata, la Cantata per Pushkin di Glazunov e la Sinfonietta di Janáček.

L’Auditorium Parco della musica ha ospitato Federico Colli nelle serate del 30 Aprile e del 2 e 3 Maggio. Colli, vincitore del 1° Premio al Leeds International Piano Competition 2012, si è esibito in quello che, grazie al celebre film Shine, è passato alla storia come Rach 3. Un’impresa titanica per un giovane musicista, il quale, incurante della reprimenda del maestro di musica del protagonista della pellicola di Scott Hicks, secondo cui questo concerto sarebe troppo passionale per essere suonato da un giovane virtuoso del piano, stupisce e strappa lunghi e meritati applausi.

Titanismo è in effetti la parola d’ordine per approcciare il Concerto per pianoforte n.3 di Rachmaninoff: questo pezzo è infatti una sorta di banco di prova per i pianisti più capaci ed è reso ancor più difficile dalla scrittura pianistica, congeniale a mani molto grandi come lo erano quelle del compositore, ma d’ostacolo per tutti gli altri. Questo concerto, non a caso, non poteva che trovare la sua massima espressione grazie alla direzione di Mahler, il compositore del Titano (o Sinfonia n.1). L’esecuzione di Colli del 30 Aprile ha restituito l’idea della difficoltà del pezzo e della tensione che attraversa l’intera esecuzione del concerto, ma il virtuoso ha padroneggiato in maniera eccelsa anche i momenti più impetuosi e tecnicamente complessi del Concerto n.3, anzi, non pago del talento dimostrato suonando Rachmaninoff, ha voluto deliziare il pubblico in sala con un fuori programma, proponendo una sua personale trascrizione di Lascia ch’io pianga di Händel e di un corale di Bach.

Probabilmente tale decisione è stata guidata dalla voglia di esprimere, al di fuori di una virtuosistica esecuzione figlia di una concentrazione e di una freddezza assoluta, una concezione personale della musica e un calore che difficilmente si riesce a comunicare quando la partitura è così insidiosa da non lasciar spazio alla minima esitazione. Altrettanto giovane il direttore d’orchestra slovacco, Juraj Valčuha, che ha diretto il Concerto n.3 di Rachmaninoff in maniera travolgente e impeccabile, mantenendo alta l’attenzione anche nelle altre due esecuzioni, le hanno costituito la vera sfida per il direttore, essendo di due pezzi che raramente vengono proposti.

La Cantata per Pushkin di Glazunov e la Sinfonietta di Janáček (che a dispetto del titolo, necessita di un imponente organico, motivo per cui è di rara esecuzione), tuttavia, si sono rivelati una piacevole scoperta per il pubblico dell’Auditorium, il quale, grazie al variegato programma, ha potuto fare un viaggio, nelle contraddittorie anime della Russia. La Cantata per Pushkin di Glazunov, opera con cui si è aperta la serata, ci fa venire in mente la Russia letteraria, fatta di tomi pesanti e storie immortali e l’interpretazione del tenore Francesco Toma e del mezzosoprano Julia Gertseva è stata pregevole e capace di far apprezzare una scelta inusitata, nonché di scaldare l’atmosfera. D’altro canto, l’altrettanto inedita Sinfonietta di Janáček, evoca una Russia diversa, combattiva e spartana che si staglia sullo sfondo delle fanfare militari; ovviamente gli echi soggettivistici di Rachmaninoff sono ormai lontani e la tensione in sala si scioglie. L’orchestra, nonostante le numerose difficoltà rappresentate da ciascuno dei tre pezzi, si è esibita con grande bravura, riuscendo nell’impresa di non passare in secondo piano rispetto al pianoforte di Colli che ha fatto di tutto per monopolizzare l’attenzione e il calore del pubblico.

Lo spettacolo è andato in scena:
Auditorium Parco della Musica
viale Pietro De Coubertin, 30 – Roma
Sabato 30 Aprile h. 18.00
Lunedì 2 Maggio h. 20.30
Martedì 3 Maggio h. 19.30

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Juraj Valčuha direttore
Federico Colli pianoforte
Julia Gertseva mezzosoprano
Francesco Toma tenore

Glazunov Cantata per Pushkin
Rachmaninoff Concerto per pianoforte n. 3
Janáček Sinfonietta