Dove dimora l’amore

Il teatro Studio Uno ospita la divertente e appuntita commedia Cuori Monolocali, per la regia di Velia Viti. Un letto che invade la scena ospita i grovigli e le gesta erotico-fantozziane di uomini e donne in fuga, in cerca, in amore.

Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere. È oramai chiaro come il sole che uomini e donne parlano lingue diverse e sono destinati a fraintendersi, ma goffamente ci provano, con geroglifici antichi e ombre cinesi, a comunicare e a tessere relazioni. Nella performance Cuori Monolocali assistiamo a una divertita sciarada trai due sessi, raccontata principalmente dalla prospettiva maschile (il pensiero femminile sui rapporti è invece racchiuso nella performance parallela, Appese ad un filo). I casi clinici di pasticcioni e pasticcione sentimentali sfilano sulla scena come Giuditta di Benigni, sotto gli occhi divertiti del pubblico in sala. C’è lo scaltro “localaro” che si ritrova nel letto di una illustre sconosciuta di cui non ricorda il nome, e il timido speranzoso che cerca l’abito e la frase adatta per fare breccia nel cuore della sua bella. Ci sono storie di tutti i giorni, che raccontano con intelligenza e ironia la difficoltà di affrontare le relazioni sentimentali, in un momento storico in cui la confusione, la precarietà e l’instabilità dominano le nostre vite, con un riscontro diretto e immediato sulla vita affettiva e relazionale. Le signorine che non vogliono vedersi pignorato il cuore dall’anaffettivo di turno si considerino allertate: Cuori monolocali suggerisce di traslocare nel cuore dell’altro un po’ per volta, senza dare e darsi immediatamente. Agli uomini sono riservati saggi consigli per evitare incastri, principesse appiccicose o amnesie etiliche: il primo appuntamento ci rivela la natura dell’oggetto di conquista, le digressioni sulla manutenzione del rapporto uomo-donna sono zeppe di casi tipici e situazioni che tutti abbiamo vissuto almeno una volta nella vita e coinvolgono e divertono nella misura in cui sono vicinissime alla realtà; la fine di una relazione, come momento condiviso e sofferto, è l’ultimo aspetto indagato dai personaggi della commedia, e anche qui un sorriso sincero è strappato alla drammatica consapevolezza del nostro attuale analfabetismo emotivo. In un lettone rassicurante passano come in sogno le vicende di cuori in affanno, braccia, gambe e respiri di confusi cronici, donne di casa, libertini e imbranati: la performance riesce a essere uno specchio ridanciano per guardarsi dentro.

Lo spettacolo continua:
Teatro Studio Uno
via Carlo della Rocca, 6 – Roma
dal 22 al 27 gennaio e dall’8 al 10 febbraio
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 18.00

Cuori Monolocali
di Lorenzo Misuraca, Maria Antonia Fama
regia Velia Viti
con Alessandro Di Somma, Ermenegildo Marciante e l’amichevole partecipazione di Maria Antonia Fama
voice off Myriam Piluso