Tutto il peso dell’eredità di Gaber

Al Teatro di Tor Bella Monaca è andato in scena Deregulatae, spettacolo non troppo convincente di teatro-canzone del progetto Lodomaccanto.

Il nostro paese vanta una nobile e lunga tradizione legata alle contaminazioni tra modalità espressive non immediatamente accostabili; questo è vero in special modo quando pensiamo al teatro, e a tal proposito non possiamo non riferirci alla fortunatissima stagione del teatro-canzone, che ha attraversato diversi decenni e che ha segnato la storia della nostra cultura. Quando pensiamo al teatro-canzone, ci riferiamo a un genere che affonda le radici nella cultura italiana più antica, che pone le proprie basi negli anni ’60 e che trova poi una effettiva e concreta istituzione agli inizi degli anni ’70, grazie a Sandro Luporini e, soprattutto, Giorgio Gaber. Il genio di Gaber è considerato, a ragione, il padre fondatore del genere, perché nei suoi concerti recitazione, maschera, canzone d’autore, satira e impegno sociale andavano a costituire un tutto omogeneo, efficace e di imparagonabile qualità. È un bene che ci siano, oggi, gruppi e cantanti disposti a prendersi sulle spalle la gravosa eredità di Gaber, a dieci anni dalla scomparsa; e anche per questo il Teatro di Tor Bella Monaca ha deciso di aprire la stagione con le tre serate del progetto Lodomaccanto e del loro spettacolo Deregulatae. In questo gruppo di giovani musicisti e performer, l’influsso di Gaber è fortissimo, tanto da divenire esplicito a fine concerto, quando la band decide di omaggiare il cantante milanese con l’esecuzione di due suoi pezzi, tra cui Io non mi sento italiano, canzone che ha segnato un’epoca e che resta incredibilmente attuale anche a distanza di decenni.
Ma concentriamoci sui Lodomaccanto: i quattro offrono una divertente serata al pubblico, fondendo narrazione, spirito goliardico e irriverente e tanto divertimento, nonché suggestivi elementi di critica di profondo cinismo. La band appare però forse un poco fuori ambiente, essendo il palco completamente spoglio di una qualche scenografia, e non riuscendo a coniugare al meglio la dimensione teatrale con quella musicale: la volontà di raccontare una storia si palesa come un mero pretesto per eseguire brani tra loro scollegati, e la narrazione si interrompe in maniera brusca senza lasciare nulla allo spettatore. I brani, anche se divertenti, spesso sembrano tornare su idee viste e riviste (il mito della genesi, i testi costruiti sui luoghi comuni ecc.), e alla fin fine si resta con la convinzione che fare il mestiere di Giorgio Gaber era una pratica di una difficoltà unica, perché il rischio di scadere nel retorico, di ripetersi, di apparire pretenziosi al pubblico è sempre in agguato.
Una nota di merito va però attribuita al Teatro di Tor Bella Monaca, una delle zone più delicate e difficili della periferia romana, che continua anche quest’anno ad offrire alla cittadinanza un’opportunità culturale fatta di qualità, che spazia dalla musica alla sperimentazione e all’impegno civile, conservando sempre un occhio di riguardo per il mondo dei bambini.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Tor Bella Monaca
via Bruno Cirino – Roma
venerdì 13 e sabato 14 settembre ore 21.00, domenica 15 settembre ore 18.00

Casa dei Teatri presenta
Deregulatae
del Progetto Lodomaccanto
con Daniele Fabbri, Stefano Usai, Gabriele Ginnetti, Diego De Paolo