L’espressione del corpo

vascello-teatro-roma-80x80Con ironia e sarcasmo, Eleonora Danco interpreta una donna moderna impermeabile alla vita e irregimentata in una stretta tabella alimentare. Ma la forza delle emozioni è dietro l’angolo.

Una giovane donna, in un avvitato tailleur nero che evidenzia una figura fina e senza imperfezioni, entra in scena accompagnata da una musica da cocktail bar. I movimenti del suo corpo sono veloci, svelti e taglienti come le sue parole. L’attrice sul palco, l’adrenalinica Eleonora Danco, con amara ironia veste i panni di una donna lavoratrice, vittima di luoghi comuni ma profondamente convinta di essi, una figura femminile per la quale il cibo è l’espressione di ogni comportamento umano, la bilancia sulla quale pesare il valore di una persona. Ha un rapporto austero con esso: evita gli aperitivi, le cene, soprattutto quelle in piedi che obbligano a parlare di argomenti circostanziali e inutili. Il corpo deve essere una macchina perfetta, un libro chiuso dentro cui non è possibile leggervi la storia che dentro, evidentemente, palpita. Il nascosto universo interiore è pronto a esplodere di fronte a un pubblico, che per il tempo in cui le è seduto davanti diventa il suo psicologo al quale viene chiesto solo di ascoltare il fiume impetuoso delle sue confessioni. Parole che scoprono fissazioni e complessi, parole che trasmettono amarezza e una abbondante dose di misantropia, ma che fanno sorridere perché in fondo sono parte delle giornate no di tutti.
Una vita scandita con austerità, un inconscio che va controllato, indirizzato al presente, al massimo verso il futuro ma mai al passato. Ma psicologia vuole che uno o una serie di eventi dell’infanzia siano il punto di partenza di complessi e ossessioni. Così se la prima Danco in scena è la donna nella vita adulta, la seconda Danco è la bambina sui banchi di scuola, a casa durante le colazioni, i pranzi e le cene. Una madre che cucina, cucina e cucina. Un affetto trasmessole esclusivamente attraverso il cibo. I ricordi si affollano nella memoria e rivivono attraverso le parole e un corpo che diventa l’espressione più diretta delle emozioni. L’alone di amarezza che aleggia tra le righe del presente e delle memorie è stemperato dall’ironia con cui l’attrice filtra la sua interpretazione. Il racconto non deve necessariamente raggiungere un fine, l’importante è che nel percorso le parole si siano liberate attraverso un corpo che da rigido e scattante diventa esplosivo e sensuale.

Lo spettacolo continua:
Teatro Vascello
via Giacinto Carini, 78 – Roma
fino a domenica 21 aprile
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 18.00

Donna numero 4
di e con Eleonora Danco
aiuto regia Camilla De Bartolomeo
assistente alla regia Ludovica Sistopaoli