(s)Fusione d’orizzonti?

auditoriumL’Auditorium Parco della Musica di Roma ospita l’interprete e lo spettacolo vincitore della rassegna Equilibrio Festival 2014.

La danza contemporanea è un mondo misterioso per chi non lo vive dall’interno. Di questa imperscrutabilità sono piena manifestazione le performance di Francesca Foscarini e Glen Çaçi (con Silvia Mai), le quali – a occhio ingenuo – potrebbero esprimere nient’altro che un vuoto visivo, drammaturgicamente piatto e complessivamente meritevole di perplessità, se non proprio di indifferenza, vista la monotona reiterazione di figure collegate in maniera autoreferenziale.
Chiaramente, quelle appena rivelate non sarebbero altro che impressioni superficiali, figlie di una sostanziale non conoscenza di questa forma espressiva, oggi una tra le più feconde dal punto di vista della capacità di sperimentazione. E – almeno a chi conosce un minimo questa forma d’arte – risulta chiaro come sia Gut Gift che Hospice riescano, proprio attraverso una clamorosa distanza dal senso comune, a costituire un punto di vista privilegiato sulla «nuova danza», su quei «territori di confine tra la danza e il teatro» di cui anche quest’anno ci dà testimonianza l’Equilibrio Festival, rassegna prodotta dalla Fondazione Musica per Roma, andata in scena all’Auditorium Parco della Musica e ormai giunta alla decima edizione.

Ma qual è il senso complessivo di queste due specifiche coreografie, criptiche finanche nelle note stampa citate sul sito ufficiale? Se sulla restituzione tecnica non c’è nulla da eccepire (performer e coreografi sono di oggettivo valore), restano da fare alcune valutazioni sull’impianto più prettamente estetico-emotivo.

Meno efficace di quanto atteso il Gut Gift di Francesca Foscarini, vincitrice del Premio Equilibrio Roma 2013 per l’Interprete, soprattutto perché a non convincere del tutto è stato proprio l’aspetto ermeneutico di un linguaggio fisicamente/visivamente pesante e ridondante, ma che pure prosegue coerentemente un «processo personale» su identità e cambiamento intrapreso con la coreografa israeliana Yasmeen Godder (quest’anno presenti a NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo con un interessante Solo).

Più complesso e di sfaccettata interpretazione, l’Hospice di Glen Çaçi (vincitore del Premio Equilibrio 2013) che, con Silvia Mai, ha significativamente esposto dal punto di vista coreografico «intimità, ricordi, sofferenza e piacere» di due abitanti di un luogo tanto familiare per la presenza di oggetti d’uso quotidiano (una vasca da bagno, una poltrona, uno schermo utilizzato a mo’ di device multimediale e finestra sul mondo) quanto alieno per la sua vacua inutilità.

Da rivedere, entrambi, per poterne apprezzare le potenzialità semantiche rimaste – probabilmente – inespresse a una prima esperienza/visione.

Gli spettacoli sono andati in scena:
Auditorium Parco della Musica

viale Pietro De Coubertin, 30 – Roma
domenica 23 febbraio, ore 21.00

Gut Gift
coreografia Yasmeen Godder
creato e interpretato da Francesca Foscarini
musica Hajasch
sound designer Tomer Rosenthal
prossime date
20 marzo, Uovo Festival, Milano
10 e 11 maggio, Fabbrica Europa, Firenze
26, 27, 28 maggio, Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-Saint-Denis, Parigi (F)
22, agosto, B Motion Opera Estate Festival, Bassano del Grappa

Hospice
di Glen Çaçi
con Glen Çaçi, Silvia Mai
disegno luci e assistente alla drammaturgia Andrea Saggiomo
prossime date
28 febbraio, Tenuta dello Scompiglio di Vorno (Lucca)
9 marzo, Teatro Mecenate, Arezzo
29 marzo, Teatro Cantiere Florida, Firenze