HOW SEXIT!

La Fed.It.Art. prosegue il suo attento monitoraggio della drammaturgia indipendente e ha presentato quest’anno a Exit un programma eterogeneo dal classico allo sperimentale

Si è da poco conclusa la quinta edizione di Exit ˗ Emergenze per identità teatrali, progetto ideato e organizzato dalla Fed.It.Art. di Gino Auriuso per dare spazio e voce agli spettacoli indipendenti. Le nove compagnie coinvolte nelle due settimane di eventi hanno portato i loro spettacoli completamente autoprodotti, a sostegno del progetto e per mostrare una possibile alternativa alla criticità del panorama teatrale attuale, nel tentativo di emergere da un circuito programmaticamente off, con tutte le difficoltà che tale condizione comporta. Il risultato è stato un successo. La Sala Grande del Teatro dell’Orologio era gremita di novità, ma anche di altro. Non di sola arte vive il teatro. Gli spettatori curiosi di ogni età sono giunti a frotte, talvolta proprio una piena che ha mandato in tilt l’organizzazione dovendo gestire l’overbooking. Segno che il pubblico è sempre pronto a reagire agli stimoli, a lasciarsi coinvolgere. L’ampia partecipazione è stata costante per ogni tipologia di evento. Il cartellone, infatti, si è aperto a ventaglio tra le diverse forme d’arte. Siamo passati dal surreale tessuto psicologico del rapporto madre-figlio nell’opera che ha inaugurato con vigore la rassegna, Mammena di Eduardo Ricciardelli, alla poesia che indaga scavando la “nerezza” esistenziale con Amedeo Di Sora in Notte, tratto da Dino Campana. La classicità si è espressa in musica, nell’elegante duo per pianoforti eseguito dai maestri Stefano Caponi e Stefania Maroni, e nella storia archetipica di Nemea, nel teso monologo di Così vicino… tra Terra e Cielo con la smagliante Francesca Tranfo, sulla condizione della donna, tema centrale del gruppo di monologhi che hanno dato vita alla Rivolta femminile scritta e diretta da Marco Maltauro. Breve excursus della commedia stile anni Cinquanta per Li Sordi, divertente allestimento della Compagnia della Giostra su un tema che tiene in angustia gran parte della società oggi, e attuale, intima nello scoppiettante monologo interpretato dallo stesso Auriuso. Spazio alla denuncia sociale, nell’allestimento d’inchiesta di Le navi dei veleni, per concludere in bellezza con la vera sorpresa di questa edizione, i formidabili Animali interpretati con una mimetica precisione dalla Compagnia LABit/Circo Boredeaux. Un corridoio che abbiamo piacevolmente attraversato aprendo le porte laterali e sbirciando scorci di vita, salotti famigliari violenti, l’eterno senso della poesia, piaghe sociali, il gusto di divertirsi nonostante tutto, una porta dopo l’altra fino all’uscita d’emergenza, in fondo, aperta per andare in giro per l’Italia. Da pubblico, non possiamo che apprezzare iniziative come Exit e farne tesoro, ripromettendoci di seguire queste compagnie nei loro percorsi individuali, in attesa di conoscere le novità della prossima edizione.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro dell’Orologio – Sala Grande
via dei Filippini, 17/a – Roma
fino a domenica 9 dicembre

Exit – Emergenze per identità teatrali
http://www.exiteatro.com/