Piccoli grandi amori

Per Una stanza tutta per Lei, «rassegna teatrale per immaginare il femminile del terzo millennio», in scena Finalmente sola di e con Paola Giglio, one-woman show al Teatro Due di Roma.

In un’epoca caratterizzata dal trionfo delle connessioni globali in real time, la solitudine connota – per scelta o per necessità – un sentimento e una condizione esistenziale di sempre più ampia diffusione, nonché di ambigua definizione.

Autocoscienza della propria unicità o status eterodiretto di isolamento, nonostante sia un’esperienza fisica e spirituale di assoluta intimità, è forse la famosa affermazione di Jean-Paul Sartre a centrare l’aspetto più drammatico e lacerante della solitudine. Affermare che «se sei triste quando sei da solo, probabilmente sei in cattiva compagnia», significa infatti cogliere con incontestabile realismo la cifra di chi ne sente -della solitudine – l’immateriale, ma ingombrante presenza nella relazione con l’altro/a.

Finalmente sola, spettacolo vincitore del premio Anima e Corpo del Personaggio Femminile 2015, sceglie di guardare proprio da questa prospettiva sartriana la «dipendenza amorosa» della protagonista per così svelare – attraverso una serie di quadri cronologici (dall’infanzia, passando per la schiavitù, fino alla liberazione) –  la – purtroppo – ennesima storia di ordinaria «violenza psicologica» perpetuata dal maschio di turno.

Puntando tutto sull’empatia di un’interpretazione brillante, Paola Giglio assume i panni sfaccettati di una figura colpevole unicamente di troppo cuore («schiava dell’amore»), facendolo con piglio ironico, ma senza eludere la drammaticità di quando, nel vivere di coppia, viene a materializzarsi la sensazione claustrofobica di «un rapporto sentimentale malato».

Nel suo incedere, che colora ogni oggetto scenico di un rosso sangue e passione, Giglio alterna l’espressione delle emozioni alla ricerca delle risate e dà forma alla parodia di una vita drammaticamente comune, risultando capace di mantenere costante e in sottofondo l’attesa della tragedia, attesa messa sapientemente in atto attraverso la (riuscita) scelta di un netto cambio di registro e di un doppio (ipotetico) finale.

Pur senza toccare vertici di assoluta originalità (evidenti le analogie con il riuscito Maledetto Peter Pan di  Michela Andreozzi) e nonostante una complessità scenografica di eccessiva ricchezza e modularità, almeno per il palco del Teatro Due, Finalmente sola mostra bei meriti drammaturgici: dal testo opportunamente essenziale e trasparente alla splendida padronanza attoriale di una interprete che – con estrema disinvoltura ed entusiasmo – si muove e interagisce con cassetti, costumi e quant’altro le capiti a portata di mano.

Paola Giglio, mentre canta e coinvolge la platea, rappresenta allora e con limpida efficacia le crisi attraverso le quali il più delicato tra i sentimenti può implodere tra le maglie della depressione per poi risorgere – con la consapevolezza – verso la riconquista della dignità. Consapevolezza e dignità che offrono le uniche vere armi a disposizione di chi pretende e merita rispetto.

Lo spettaacolo è andato in scena
Teatro Due
vicolo dei due Macelli 37, Toms
28 gennaio – 31 gennaio alle 21:00 (domenica ore 18)

Rassegna Una stanza tutta per Lei
direzione artistica Daniele Salvo
con la collaborazione di Marioletta Bideri e Melania Giglio
assistente alla direzione artistica Selene Gandini

Finalmente sola
di e con Paola Giglio
regia Marcella Favilla
luci Francesco Bàrbera