Conosci te stesso e condividi con il mondo

Follower, spettacolo fuori concorso al festival Inventaria, esplora in modo originale il fenomeno dei social, il nuovo modo di comunicare e di arginare problemi e crisi esistenziali nell’era digitale. Una nuova app cambierà l’era digitale?

Follower, della compagnia DoveComeQuando, scritto e diretto da Pietro Dattola, con Flavia Germana De Lipsis unica interprete, non è sicuramente il primo spettacolo sui social e sul loro modo di influenzare la società del XXI secolo.

Quello che colpisce di questo monologo è la sua struttura: un testo con argomenti apparentemente semplici e adolescenziali trattati in modo disarmonico e scomposto, con un’attrice che si trasforma, fin dalla primissima scena, nei diversi personaggi e soprattutto in diversi stati d’animo, dalla rabbia al rancore, dalla tristezza alla speranza, dal vuoto interiore alla necessità implacabile di amore.

Il testo è stato pensato così fin dall’inizio ed è l’essenza stessa dello spettacolo con la scelta un’unica inteprete sapientemente studiata per evidenziare come i vari personaggi siano in realtà proiezioni e sfaccettature di un solo e solitario Io. Come afferma lo stesso regista i personaggi sono «diverse anime che compongono la personalità di Nina […] si nasce soli e si muore soli. Dobbiamo fare i conti con noi stessi, innanzitutto».

La De Lipsis è una attrice trasformazionale che non ha paura di rischiare, di piangere, di arrabbiarsi, di mostrare i propri lati nascosti, i propri momenti privati, i propri istinti repressi, il proprio flusso di coscienza con relativo sottotesto. Parla attraverso la sofferenza di Nina, una ragazza alla ricerca spasmodica del proprio amore, Pietro.

Follower è il quadro di una società e di un modo di comunicare in cambiamento al punto tale da portare le persone – di un epoca X in una città Y – a non utilizzare più i normali social, ormai noiosi e prevedibili, ma a cercare un tipo di interazione diversa come il farsi seguire letteralmente e fisicamente da qualcuno senza che esso possa essere identificato. Il follower potrà interagire solo con like dati in tempo reale in risposta alle azioni della persona seguita anche attraverso videocamere predisposte in tutti gli elettrodomestici e le tecnologie di vita quotidiana («in un mondo in cui basta un clic per sentirsi connessi e un altro per essere bloccati per sempre, l’ideale era parlare di un rapporto molto importante […] dalla virtualità si torna alla realtà. Il blocco operato da Pietro contro Nina non è solo sui social, agisce anche nella vita reale. Pietro è scomparso, non appare mai, è l’assente. Anzi l’Assenza» ricorda lo stesso regista).

E se dietro ai like e alle notifiche dell’app ci fosse proprio Pietro? Quel Pietro che, come tutti sappiamo «torna sempre indietro»? È lui anche questa volta?

Nina non si perde d’animo ed è disposta a tutto pur di attrarre la sua attenzione, così rendendo l’allestimento non solo tragico, ma anche comico, o meglio tragicomico. Scopriamo che non si tratta solo di una storia d’amore, Follower è anche una presa in giro di tutte le logiche aziendali del divertimento a ogni costo, di mode e tendenze perennemente condivise – con accanto i propri stati d’animo e le proprie attitudini – attraverso una piattaforma multimediale in cui tutti osservano, tutti sono osservati, ma nessuno osa, nessuno vive.

Lo spettacolo suggerire di scandagliare il proprio animo, di essere più introspettivi e, in uno spazio vuoto e asettico, la protagonista si muove a tratti con disinvoltura e a tratti vacillando come fa ognuno di noi quando parla con se stesso. Se condividere è il nuovo verbo dell’era digitale, quanto condividiamo realmente con noi stessi?

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di Inventaria Festival
Carrozzerie N.o.t.

Via Panfilo Castaldi 28
11 maggio, ore 21.00

Follower
di Pietro Dattola
regia Pietro Dattola
con Flavia Germana de Lipsis
elementi di scena Alessandro Marrone