Di un’arte ancestrale e militare

Halka è una creazione collettiva del Groupe acrobatique de Tanger, un’opera che ritrova la purezza della ricerca di questo gruppo creatosi sulla spiaggia di Imûne a Tangeri all’inizio degli anni Duemila. Dopo le collaborazioni con Aurelien Bory (per Taoub, lavoro del 2004), Martin Zimmerman e Dimitri de Perrot (per Chouf Ouchouf del 2010), il gruppo di acrobati marocchino propone, coadiuvato da Abdeliazide Senhadji e in anteprima mondiale alla Biennale de la Danse di Lione, un lavoro tanto poetico quanto tecnico. Una brezza esotica che inebria lo spettatore.

La tradizione degli acrobati marocchini è tanto ancestrale quanto misconosciuta. Fin da tempi remoti, sulle piazze dei villaggi marocchini, è possibile incontrare piccoli gruppi di acrobati intenti a formare figure curiose e complicate, creando spettacoli pubblici gioiosi ma che contengono storie profondamente ancorate nella cultura del Paese. L’acrobazia marocchina, infatti, nasce come arte militare: le piramidi umane erano un mezzo per scalare le mura delle città nemiche, oltre che a funzionare come “torrette di guardia” nel deserto per avvistare l’avanzare delle forze ostili. Quest’origine militare ha rappresentato anche una sorta di condanna di questa arte, ufficialmente riconosciuta come patrimonio culturale del Marocco solamente a partire dal 2013.

Halka significa “spettacolo festivo in forma di cerchio” e questa definizione riassume perfettamente quello che gli acrobati costruiscono durante la performance. Vi è la festa, le urla e le danze sfrenate, ma anche una circolarità che rappresenta una sorta di fil rouge formale della pièce: circolari sono le riunioni intorno ad un ballerino, come circolari sono le jefnas, catini utilizzati dalle donne marocchine per lavare i panni ma che diventano un supporto sul quale esse danzano durante le feste. Questo oggetto diviene parte dello spettacolo e spesso rotola da una parte all’altra della scena per sottolineare il cambiamento di luogo. Ma circolari sono anche le acrobazie dei ballerini/atleti: è peculiare a questa arte il salto di lato continuo che crea un circolo, sorta di spazio sacro del gioco.

Anche la sabbia possiede una valenza estremamente importante in Halka. Sparsa sul palco come se fosse una semente, essa rappresenta la vera e propria “base” del Groupe acrobatique de Tanger. L’ensemble artistico, infatti, nasce sulla spiaggia di Imûne a Tangeri, dove gli acrobati di tutto il Marocco convergono per allenarsi e per incontrare altri atleti. Questo luogo è anche la scuola dove avviene l’educazione delle nuove leve, una scuola senza regole e senza pareti, dove la trasmissione avviene attraverso l’esperienza dei più grandi nei confronti dei più giovani.

Halka è l’incontro della tradizione e della ricerca contemporanea, della tradizione di Tangeri e di quella berbera, uno spettacolo che fa dell’euforia e della tecnica i suoi linguaggi fondamentali. La tensione delle piramidi umane raggiunge vette di apprensione non indifferenti, prima di sciogliersi in una danza sensuale e travolgente. Halka è uno spettacolo che si dispiega tra diverse polarità, ma con grande leggerezza e bellezza.

Le Groupe acrobatique de Tanger présent en avant-première mondiale au Théâtre des Célestins Halka, un spectacle qui travaille la tradition pour l’intégrer à la contemporanéité. Les acrobates marocains font épreuve d’une extraordinaire technique qui se fond dans une poétique sensuelle et ludique, et qui rentre pleinement dans le dialogue entre la danse savante et la danse populaire souhaité par la directrice de la Biennale de la danse, Dominique Hervieu.

Lo spettacolo va in scena:
Célestins, Théâtre de Lyon – Grande Salle
4 rue Charles Dullin – Lione
dal 14 al 21 settembre 2016

La Biennale de la danse presenta
Halka

pièce per 12 acrobati e 2 musicisti
creazione 2016
con il Groupe Acrobatique de Tanger (Mohammed Achraf Châaban, Mustapha Aït Ouarakmane, Hammad Benjkiri, Adel Châaban, Abdelaziz El Haddad, Lamiae El Alaoui, Najib El Maïmouni Idrissi, Mhand Hamdan, Amal Hammich, Mohammed Hammich, Ouahib Hammich, Samir Lâaroussi, Hamza Naceri, Younes Yemlahi)
collaborazione artistica Abdeliazide Senhadji, Airelle Caen, Boutaïna el Fekkak e Sanae el Kamouni
collaborazione acrobatica Abdeliazide Senhadji, Nordine Allal e Airelle Caen
colloborazione acrobatica marocchina Mohammed Hammich (padre)
luci Laure Andurand
creazione musicale Xavier Collet Régie
suoni Joël Abriac
costumi Ayda Diouri

produzione Association Halka (Paris – France)
coproduzione Association Scènes du Maroc (Tanger – Marocco)
coproduzione e residenza artistica Biennale de la danse de Lyon 2016, CIRCa Pôle National des Arts du Cirque Auch Gers Midi-Pyrénées, Plateforme 2 Pôles Cirque en Normandie Rouen I La Brèche Pôle National des Arts du Cirque de Basse-Normandie / Cherbourg- Octeville – Cirque Théâtre d’Elbeuf Coproduction Bonlieu Scène nationale Annecy, L’Agora Pôle National des Arts du Cirque de Boulazac-Aquitaine, CNCDC Scène nationale Châteauvallon, Archaos Pôle National des Arts du Cirque Méditerranée, Château Rouge Scène conventionnée Annemasse, Donostia – San Sebastián (Spagna) Capitale Européenne de la Culture 2016

Le spectacle Halka ha il sostegno del Ministère de la Culture et de la Communication / DRAC Ile-de-France. Il Groupe Acrobatique de Tanger è sostenuto dalla Fondation BNP-Paribas, la Fondation BMCI, dalla Fondation TMSA, dal Ministère de la Culture et de la Communication du Maroc.
patrocini Délégation Provinciale de la Culture à Tanger (Marocco), l’Institut français de Tanger (Marocco)