Che tragedia!

Al Teatro dell’Orologio di Roma è in scena fino al 6 aprile Hamlet Project, uno spettacolo auto-prodotto dall’eccellente cast, che ha superato le Anonymous Audition, in cui spicca Alessandro Parise nel ruolo del protagonista. La voce del fantasma è di Gigi Proietti.

Sono innumerevoli le versioni cinematografiche e teatrali dell’Amleto di Shakespeare, eppure, spesso, ogni rappresentazione ha quel qualcosa di diverso, che dona alla tragedia un aspetto nuovo in grado di arricchire ancor di più l’opera. È questo anche il caso di Hamlet Project, che Patrizio Cigliano propone al pubblico del Teatro dell’Orologio e che trabocca di estasiante raffinatezza ed eleganza e vede trionfare la bravura di tutti e dieci i protagonisti.
La bellezza dello spettacolo è dovuta infatti soprattutto al cast, che nasce dopo dei provini realizzati attraverso uno smartphone. Si tratta di un progetto innovativo, un vero e proprio Talent Scouting Teatrale basato esclusivamente sul talento. Nessuno degli attori ha esibito un curriculum, bensì ha realizzato un provino del tutto anonimo, che rilancia il ritorno del principio di cooperativa ‘70, in cui tutto il cast produce lo spettacolo diventandone proprietario e i proventi vengono suddivisi in parti uguali.

Un duro lavoro che emerge e che attrae, in cui anche le tavole in legno del palcoscenico trasudano emozione per tutta la durata dello spettacolo; due ore intense, che sembrano nulla rispetto alle classiche cinque, ma che scorrono e appassiono e hanno l’imprevedibile pregio di rendere tutta l’essenza del dramma shakespeariano.
L’opera tocca le corde della tragedia di umana vendetta familiare dove si consuma l’orrore del fratricidio per fini politici. Amleto, che si sente tradito come Principe di Danimarca e come figlio è spinto dal fantasma del padre (la cui voce è stata gentilmente prestata da Gigi Proietti, degno di lode per la sua partecipazione) a vendicare la morte del genitore, ucciso dal fratello Claudio, che poi ne ha usurpato il trono e sposato la vedova Gertrude, la Regina madre.
Questa versione, tratta dalla prima stesura dell’Amleto, racchiude anche una sorprendente vena comica, cosa difficile dato l’impianto della trama, ma ben rappresentata da Rosencrantz (Biagio Musella) e da Guilderstern (Cristiano Priori), due guitti, quasi da avanspettacolo, perfetti simboli dei deboli usati dai potenti per i loro fini e vittime delle loro stesse macchinazioni, con la sola colpa di essersi trovati lì in quel momento.
Nonostante l’assenza di Gianni Giuliano per un infortunio, il cui ruolo, quello di Polonio, è stato ricoperto magistralmente dal regista, che ha recitano con il copione alla mano, Hamlet Project non ha avuto mai cedimenti nel corso della rappresentazione, sorretta da un testo impegnativo e rinnovato grazie alle interpretazioni di tutti. Nessuno escluso.
Alessandro Parise regala un Amleto superlativo, ricco di tutte quelle sfumature che fanno grande e potente il personaggio colmo della sua rabbia; quando si confronta con la madre – una sublime Daniela Cavallini – i brividi invadono il corpo, tanto è la potenza degli sguardi sorretti anche dalle luci e dai curatissimi costumi, che nella sofisticata semplicità d’uso danno quel tocco in più che rende unica e indelebile, come una fotografia, la scena.

Di grande impatto la musica, che avvolge lo spettatore già prima di prendere posto e che risuona nelle orecchie come il tintinnio dei fioretti che Parise e Marco Montecatino (Laerte) armeggiano con due veri spadaccini. Geniale inoltre la scenografia. L’idea di utilizzare un baldacchino girevole per il cambio delle scene è anch’essa vincente, tanto che fa rivivere l’epoca della tragedia e amare Shakespeare e il teatro, al di sopra di ogni altra immaginazione.

Lo spettacolo continua:
Teatro dell’Orologio
via dei Filippini, 17/a – Roma
fino a domenica 6 aprile
orari: da martedì a sabato ore 21.15, domenica ore 17.45
(durata 2 ore circa senza intervallo)

Hamlet Project
traduzione, adattamento e regia Patrizio Cigliano
con Andrea Cannucciari, Daniela Cavallini, Patrizio Cigliano, Domitilla D’Amico, Gianni Giuliano, Marco Manca, Marco Montecatino, Biagio Musella, Alessandro Parise, Cristiano Priori, Daniele Sirotti
e la partecipazione straordinaria in voce di Gigi Proietti
maestri d’armi Massimo Cimaglia, Dario Spampinato
scene Fabiana Di Marco
costumi Andrea Viotti, Anna Missaglia
musiche originali Giacomo Del Colle Lauri Volpi
light designer Pietro Sperduti
sartoria Farani