Il Nemico nello Specchio

teatro-pergola-firenzeDall’11 al 21 febbraio, Alessio Boni è tornato al Teatro della Pergola di Firenze in qualità di attore e regista, con I duellanti di Joseph Conrad. Al suo fianco, un fantastico Marcello Prayer.

Un palco pieno di cianfrusaglie e oggetti di scena apparentemente sistemati a caso. Un lussuoso divano che è anche letto, un soppalco che si atteggia a cavallo, uno studio che all’occorrenza diventa ambulatorio medico. La musica di un violoncello.
Armand D’Hubert e Gabriel Florian Feraud sono due combattenti dell’esercito napoleonico; il primo affascinante, distino e amato dai suoi superiori, il secondo fedele solo agli ideali imperiali, ribelle e scapestrato a tal punto da meritare (quasi) la morte. Duellano. Ma non una, né due o tre volte. Loro duellano per tutta la vita.
Ovunque essi si trovino, qualsiasi cosa stiano facendo o pensando, duellano. Incominciano da giovani per un futile motivo e, al suono metallico di incessanti colpi di fioretto, vivono così la loro vita di ufficiali e di esseri umani. Partecipano all’ascesa e al declino di Napoleone, crescono, invecchiano, si disilludono e si salvano la vita, ma non smettono mai di cercarsi per combattere. Sulla scena si fanno così spazio due ideali, due mondi contrapposti eppure così uniti e indispensabili l’uno per l’altro. Chiudere una volta per tutte la loro questione d’onore? No, non è questo ciò che vogliono. Più si affrontano, più si sentono vivi. Più cercano di togliere la vita all’avversario e più ridonano vigore alla propria.
È questo il significato dell’opera di Conrad: ognuno ha bisogno di un duellante. Il duellante è una parte fondamentale della vita di ognuno, qualcuno cui contrapporsi e grazie al quale guardarsi dentro e trovare una ragion d’essere.

I duellanti è uno spettacolo registicamente e drammaturgicamente ammirevole. Rappresentare su un palco una storia che racconta di duelli e guerre non è impresa semplice, ma i registi Alessio Boni e Roberto Aldorasi hanno dimostrato un approccio efficace che non ha affatto impoverito la ricchezza narrativa dell’opera originaria. Assolutamente efficaci, a tale proposito, risultano le scene di Massimo Troncanetti. La vicenda sembra infatti svolgersi in una sorta di scantinato non ben identificabile, ma ogni oggetto sul palco è pensato in modo da prendere vita e diventare parte attiva delle azioni teatrali necessarie alla narrazione.
Notevoli le prove di Alessio Boni e Marcello Prayer, entrambi capaci di interpretare due personaggi fortemente distinti con grande sicurezza e perizia scenica, studiando ogni più piccolo particolare per far immergere lo spettatore in una narrazione complessa e fortemente dinamica.
Sul palco, oltre a Francesco Meoni, bravo attore che ha sostenuto i due protagonisti interpretando convincentemente tutti i personaggi secondari, la violoncellista Federica Vecchio che ha eseguito dal vivo gran parte delle musiche.

I duellanti è uno spettacolo bello da guardare e bello da capire, uno spettacolo tanto ostentato quanto introspettivo. È la storia di «uno scontro violento e inevitabile, desiderato, dove – in realtà – il tuo vero avversario non esiste. Anzi, molto peggio: sei tu. Come se, nel momento di iniziare il duello, quando sei spalla a spalla, e fai i tuoi passi per allontanarti, nel voltarti verso il tuo Feraud, vedessi te stesso. E di quel duello ne hai più bisogno dell’aria che respiri. Senza, sei morto».

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro della Pergola

Via della Pergola, 18 Firenze
da giovedì 11 a domenica 21 febbraio
da martedì a sabato 20:45, domenica 15:45

I duellanti
di Joseph Conrad
traduzione e adattamento Francesco Niccolini
regia Alessio Boni, Roberto Aldorasi
drammaturgia Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Marcello Prayer, Francesco Niccolini
con Alessio Boni, Marcello Prayer e Francesco Meoni
violoncellista Federica Vecchio
maestro d’armi Renzo Musumeci Greco
musiche Luca D’Alberto
scene Massimo Troncanetti
costumi Francesco Esposito
light designer Giuseppe Filipponio
produzione GOLDENART production