I ricordi di un’intera vita racchiusi in una tazzina

Teatro-Linguaggi-CreativiIn scena al Teatro Linguaggicreativi, la deliziosa storia di una piccola tazza priva di manico diretta e interpretata da Monica Bonomi.

Una simpatica tazzina da caffè è la protagonista de Il destino di una tazza senza manico, agrodolce testo dello scrittore tedesco e Premio Nobel Heinrich Böll, messo in scena sul palco di Linguaggicreativi da Monica Bonomi.

Dal davanzale della finestra su cui è stata appoggiata, la piccola tazza senza manico racconta con infantile e disarmante tenerezza la sua storia, che si mescola inevitabilmente a quelle dei suoi padroni, diventando un tutt’uno con esse.

Nei suoi venticinque anni di vita, età invidiabile per una tazza della sua “specie”, la tazzina ha vissuto tanti momenti felici, si è innamorata e si è sposata, ma ha dovuto subire anche forti umiliazioni: destinata a contenere del rispettabile caffè, rabbrividisce ancora al ricordo di essere stata utilizzata per bere del cognac.

In compagnia di passeri litigiosi, che la fanno tremare di paura e temere per la sua vita, la tazza osserva di tanto in tanto ciò che accade dietro i vetri appannati della finestra: il suo padrone e la sua famiglia si ritrovano intorno all’albero di Natale, in procinto di scartare i regali.

Sospirando per essere stato messo da parte, il piccolo contenitore riprende il suo racconto, parlandoci della sua famiglia, di sua madre “il portaburro” e dei suoi fratelli “piattini”, persi nel corso degli anni e poi in parte ritrovati.

La vita della tazza è costellata di incontri importanti e scoperte sorprendenti, vissuti con lo stupore tipico dei bambini, ma arricchiti da una profonda saggezza, tipica dell’età adulta, e da una costante vena umoristica.

Tra i racconti di vita della povera tazza si può leggere l’amarezza “femminile” di chi è stata abbandonata e dimenticata perché considerata ormai inservibile così, senza il proprio manico. Ma l’affetto di un bambino, capace di “vedere” nella piccola tazza una preziosa compagna di giochi con cui fare bolle di sapone e dipingere, riscatta la tazzina, regalandole un nuovo sorriso e una nuova ragione per vivere: l’idea di avere ancora un posto nel mondo.
Con l’accompagnamento di un chitarrista acustico, la geniale Monica Bonomi “riempie” il centro della scena e rende intensamente “viva” una tazzina da caffè, permettendo al pubblico di percepirne e condividerne i sentimenti e gli stati d’animo, facendole perdere la condizione di oggetto inanimato e dotandola di una forte e dolcissima umanità, connotata da una ricca mimica facciale.

Tornati a casa, forse, molti spettatori avranno aperto le proprie credenze, alla ricerca di quella tazzina rotta e inutilizzata e, forse, l’avranno riposta nuovamente tra le compagne ancora “buone”, certi della sua gratitudine.

Monica Bonomi ha scelto di unire nella sua performance due testi di Böll: accanto alle vicende della tenera tazzina, troviamo infatti quelle tragicomiche de L’uomo che ride. L’attrice mette sapientemente in scena la storia assurda di un uomo che ride di professione e che, di riflesso, ha eliminato le risate dalla sua vita, scegliendo di vivere il suo tempo libero con “un’espressione inespressiva” e di far riposare così i suoi muscoli facciali grazie a una profonda e rilassante serietà.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Linguaggicreativi

Via Eugenio Villoresi 26, Milano
dal 12 al 14 aprile 2013
ore 20.00

Il destino di una tazza senza manico
di Heinrich Böll
diretto e interpretato da Monica Bonomi
Musica dal vivo