Alla riscoperta dei classici

Per la XXI edizione de I Solisti del Teatro ai Giardini della Filarmonica Romana, l’associazione culturale Alt Academy porta in scena un’anteprima del progetto scuole per la stagione 2014/2015 del Teatro Eliseo di cui Persinsala è partner. Si accendono le luci della ribalta per Il piacere dell’onestà di Pirandello.

Molti sono i luoghi romani, perlopiù nascosti, nei quali potersi rifugiare momentaneamente dal caos tipico di una grande capitale. Fra i più suggestivi ci sono sicuramente i Giardini della Filarmonica Romana, uno spazio ameno al riparo da rumori e smog, immerso nel verde, dotato di un’area ristorazione dallo stile a metà tra il vintage e il giardino da tè del Cappellaio Matto di Alice nel paese delle meraviglie. E così è facile passare da un drink consumato comodamente seduti, a un palcoscenico all’aperto che ospita una delle consolidate realtà dell’Estate Romana: I Solisti del Teatro.
Il festival, giunto alla sua XXI edizione e che vede alla direzione artistica Carmen Pignataro, si è inaugurato il 10 luglio e proseguirà fino al 6 agosto mescolando teatro, musica, recital e performance artistiche sperimentali.
All’interno della rassegna, l’associazione culturale Alt Academy, sotto la guida attenta di Maria Luisa Ciacciarelli, propone un classico intramontabile, Il piacere dell’onestà di Pirandello, ancora attuale nei temi nonostante sia passato quasi un secolo dalla sua composizione. Lo spettacolo è un’anteprima del più ampio progetto che Alt Academy propone all’interno della stagione 2014/2015 del Teatro Eliseo pensata per le scuole, che sul versante critico troverà una finestra specifica su Persinsala. Il progetto, che si avvale anche del patrocinio dell’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, prevede spettacoli, laboratori e incontri con specialisti del settore nei quali verranno affrontati, di volta in volta, temi quali il bullismo, la violenza, l’educazione alla bellezza, la cultura e la valorizzazione dei classici.
Proprio nell’ottica della riscoperta e valorizzazione dei classici, la scelta di ri-proporre un rivoluzionario come Pirandello non risulta affatto banale. Il piacere dell’onestà, scritto nel 1917, prende le mosse dalla critica alla società borghese dell’epoca, per mostrare e dimostrare come un concetto grande e nobile come l’onestà possa essere piegato a meri e meschini scopi personali, svuotandolo del tutto di significato. Così si costruisce la trama che vede per protagonista Baldovino – interpretato da un perfetto ed equilibrato Sebastiano Nardone, sempre in parte con una eleganza di gestualità e precisione nella definizione della personalità che è sempre più difficile riscontrare – chiamato a salvare le apparenze della famiglia Renni. In breve Agata, la figlia della signora Renni – a quest’ultima, interpretata da Dodi Conti, viene affidata quell’ironia pirandelliana che troppo spesso viene accantonata – ha una relazione clandestina col Marchese Fabio Colli, già sposato, dalla quale sta per nascere un bambino. Per evitare lo scandalo Maurizio Setti, il cugino del Marchese, è incaricato di trovare qualcuno che si presti a questa farsa; la ricerca lo condurrà ad Angelo Baldovino che farà sua l’occasione per riscattarsi da una società che non gli dà alcun credito. Tutto ruota attorno a due parole chiave: onestà e verità. Attraverso le parole di Baldovino si fanno strada i ragionamenti dell’autore, lucidi e precisi quali siamo soliti conoscere. Inizialmente l’apparenza vuole che sia la famiglia Renni e il Marchese ad apparire onesti negli intenti e nelle dichiarazioni, mentre Baldovino è solo colui che si presta al gioco per scopi personali. Alla fine la partita sarà rovesciata: Baldovino, l’unico a dichiarare fin dall’inizio che «noi non siamo soli, siamo noi e la bestia che è in noi», non sarà più in grado di reggere la farsa e decide di andarsene, mentre tutti gli altri sono ormai come assuefatti alla menzogna, all’unica volontà di salvare le apparenze senza pensare alle conseguenze. L’unico personaggio, oltre a Baldovino, che ha un percorso evolutivo sarà proprio Agata che, riconosciuta l’onestà d’animo di Baldovino, deciderà di seguirlo.
L’essenziale allestimento è funzionale a focalizzare l’attenzione sul testo, ovvero sulla parola, e sugli attori é Pirandello non ha bisogno di grandi effetti speciali, ma “solo” di bravi attori e di una regia sensibile e attenta che sappia cogliere e restituire le tante sfumature che si celano, più o meno in maniera marcata, dietro ai suoi sapienti dialoghi.
In questo la regia di Sebastiano Nardone e l’interpretazione di tutti gli attori ha sicuramente raggiunto il successo.

baldovino il piacere

Lo spettacolo continua
Giardini della Filarmonica Romana
Via Flaminia, 118 – Roma
19, 20, 27 e 31 luglio
ore 21.30

Alt Academy presenta
Il piacere dell’onestà
di Luigi Pirandello
regia Sebastiano Nardone
con Sebastiano Nardone, Dodi Conti, Luca Ferrini, Giorgia Massetti, Simone Destrero, Alessandro Grande