Giovani pianisti crescono

La Filarmonica Romana presenta quattro talenti del pianoforte selezionati da Ramin Bahrami, alle prese con Bach.

Il pianoforte è uno degli strumenti più rappresentativi della storia della musica classica; oggetto simbolo della cultura occidentale, dall’Ottocento è divenuto irrinunciabile per tutti i compositori che si sono susseguiti nel corso della modernità, dal romanticismo al jazz, dalla musica da camera all’opera lirica, dalla musica leggera alla musica sacra. Nell’immaginario collettivo, fin dall’infanzia, il piano è d’altronde lo strumento per eccellenza; bisogna sempre però tenere presente un elemento di certo non trascurabile, ovvero che resta uno degli strumenti musicali più recenti nella storia. Il primo prototipo di pianoforte è datato 1698, alle porte perciò del XVIII secolo, il secolo di Mozart per intenderci, che per quanto sia rimasto fortemente legato all’antenato del pianoforte, ovvero il clavicembalo, adottò egli stesso il nuovo e rivoluzionario strumento con risultati di grande prestigio. Prima di Mozart, però, la musica europea aveva un nome ben preciso, ovvero Johann Sebastian Bach, che nel 1726 dinanzi a quella bizzarra avanguardia, tuonò giudizi ben poco lusinghieri. Tanto è vero che Bach si rifiutò per il resto della sua vita di adottare il piano, continuando a comporre per organo e per il caro e fidato clavicembalo. L’incontro tra Bach e il pianoforte si ebbe molti anni dopo, nel Novecento e soprattutto negli ultimi decenni, specie da quando Glenn Gould eseguì per la prima volta al pianoforte le Variazioni Goldberg. Da allora, è diffusa la tendenza di tradurre ed eseguire al piano le composizioni per clavicembalo del genio tedesco, senza compromettere in questa operazione nulla della grandezza e dello splendore di queste opere; presso la prestigiosa Accademia Filarmonica Romana, storica istituzione della capitale sorta nell’Ottocento e che da ormai due secoli svolge regolarmente attività didattica e organizzazione di concerti e spettacoli musicali, è andato in scena il concerto dal titolo Il pianoforte di Bach. Nella Sala Casella dell’istituto, quattro giovani pianisti si sono succeduti al pianoforte davanti al pubblico dimostrando il loro grande talento, eseguendo una serie di partiture tipiche dello stile barocco di Bach, tra virtuosismi matematizzanti e complesse architetture sonore di estrema rapidità. I quattro giovani esecutori si sono senza dubbio dimostrati all’altezza; d’altronde si trattava di pianisti selezionati dal maestro Ramin Bahrami, pianista iraniano celebre a livello internazionale e noto in tutto il mondo come uno dei migliori interpreti per piano di Bach. Alessandro Trapasso, allievo del Conservatorio A. Boito di Parma, ha aperto il concerto eseguendo la Suite francese n. 2 in do minore; con Marialuisa Veneziano, laureata al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e organista e maestro di cappella, ci troviamo davanti decisamente a un livello di estrema qualità, da interprete più che maturo, per vigore, precisione e passione. La Suite inglese n. 2 in la minore è un flusso di grande energia ritmica trascinante e irrefrenabile, la cui precisione geometrica ambisce, in maniera tipicamente barocca, alla gloria del creato, senza dimenticare la Sarabande, dal tono cupo e dal ritmo cadenzato che annuncia le composizioni per piano tipiche del Romanticismo. Il compito della Veneziano era arduo, forse il più difficile per qualsiasi pianista, ma la prova dell’artista è stata eccezionale. Il giovanissimo Andrea Palermo, classe 1994, con la Suite francese n. 6 in mi maggiore offre una grande dimostrazione di bravura e precisione, ma è Fabio Capriotti, classe 1983 e laureato al Conservatorio A. Casella dell’Aquila, a chiudere in bellezza la splendida serata, con una straordinaria interpretazione della Partita n. 1 in si bemolle maggiore eseguita con trascinamento e straordinaria partecipazione.

Lo spettacolo è andato in scena:
Accademia Filarmonica Romana – Sala Casella
via Flaminia 118 – Roma
giovedì 14 marzo, ore 20.00

Accademia Filarmonica Romana presenta
Il pianoforte di Bach
pianisti Alessandro Trapasso, Marialuisa Veneziano, Andrea Palermo, Fabio Capriotti