Ogni felicità sottende una menzogna

tertulliano-teatro-milano-80x80Al Tertulliano Il piccolo Eyolf – The original son, testo tardivo nella carriera di Ibsen che la Famiglia Mastorna porta in scena fino al 25 maggio.

Pochi anni prima di morire Ibsen scrisse un testo che non lasciava dubbi circa la sua convinzione su quanto i rapporti umani siano costantemente sostenuti da strati progressivi d’ipocrisia. Il piccolo Eyolf che apparentemente sembra parlare di genitorialità, di rapporto genitori-figli, in realtà si confronta con un leitmotiv ricorrente nelle sue opere: la distruzione della vita amorosa che gli umani si provocano a vicenda, a causa dei tormenti e delle infelicità mai espresse chiaramente.

In questo testo una coppia di sposi si confronta con la fatica di gestire Eyolf, un figlio deforme, ritardato, «più simile ad un topo che ad un essere umano». Tuttavia, questo intruso – che sembra essere il principale problema della loro vita di coppia – in realtà è una conseguenza del loro amore già in origine malsano. Alfred è un arido e apatico intellettuale che fatica a soddisfare Rita, una ricca donna viziata, infantile, che vorrebbe il marito tutto per sé, mentre invece deve condividerlo con il figlio troppo ingombrante. Ma quando il bambino muore affogato (e rimane il dubbio che possa essersi suicidato sentendosi addosso l’odio dei genitori) la coppia entra davvero in crisi, e come tutti i genitori che vivono questo dramma grandissimo, inizia la gara a chi trova più colpe e responsabilità da addossare all’altro, ma soprattutto entrano in metastasi i cancri sentimentali fino ad allora rimasti sopiti.
Michelangelo Zeno riesce ad esprimere con grande essenzialità ed efficacia l’incomunicabilità di una coppia inadeguata da sempre. Affida la scena alla bravura di due attori che con movenze rigide e quasi meccaniche esprimono la menzogna delle parti che i personaggi si sono cuciti addoso: quelle di due amanti rovinati da un figlio sbagliato. In scena solo Emilia Scarpati Fanetti e Jacopo Crovella che, vestiti di bianco, quasi come due personaggi fiabeschi, evocano il bagliore abbacinante e angosciante al tempo stesso dei paesaggi nordici. Nessuna scenografia, colonna sonora ridotta all’essenziale, per lasciar raccontare tutto ai loro corpi: spesso la recitazione stessa viene soppressa per delegare a degli estratti audio i veri pensieri dei personaggi, come a far capire che sono quelle le loro vere volotà, ma così dure e crudeli da non potersi dire a parole.
Come è ben sottolineato nelle note di regia, Ibsen crede fermamente che ogni tipo di felicità abbia bisogno di essere sostenuta da una robusta menzogna: in questo testo l’autore ce ne dà una delle più tragiche e toccanti rappresentazioni e il regista sa dargli voce con un interessante unione di intuizioni, metafore fiabesche e atmosfere da horror.

Lo spettacolo continua
Spazio Tertulliano

Via Tertulliano 68, Milano
dal 21 al 25 maggio 2014 ore 21.00 (domenica ore 20.30)

Il piccolo Eyolf – The Original Son
da Henrik Ibsen
testo e regia di Michelangelo Zeno
con Emilia Scarpati Fanetti e Jacopo Crovella
produzione: Famiglia Mastorna