Incendi apre Face à Face, e riscalda palcoscenico e pubblico.

Spetta a Incendi – il capolavoro del drammaturgo Wajdi Mouawad – la serata inaugurale del festival Face à Face e, se “chi bene inizia è a metà dell’opera”, c’è da giurare che questa quinta edizione sarà un successo.

Nel giorno dedicato alla memoria, Teatro i e Face à Face decidono di mettere in scena uno spettacolo che parla di guerra. Il regista – Renzo Martinelli – sceglie un testo non facile e un tema ancora meno facile, ma sa gestirli con precisione e delicatezza restituendo al teatro la dignità che si merita trasformando il palcoscenico in un luogo educativo e di conoscenza.

Lo spettatore si ritrova al centro di un mondo fatto di continue antitesi che, nonostante la logica, esistono e continueranno a esistere tra loro: amore e guerra, passato e futuro, nascita e morte, silenzio e rumore.
Ambientato nel presente, la trama prevede costanti aperture sul passato – si torna indietro alla guerra in Libano – non solo per ricordare, ma soprattutto per sapere. La drammaturgia è costruita linearmente su un preciso e dettagliato intreccio di presente e passato; là dove il presente finisce di raccontare arriva il passato a inserire i tasselli mancanti, così ieri e oggi si fondono: mattone dopo mattone, e diventano due realtà imprescindibili l’una dall’altra – non c’è adesso se non si sa cosa è stato.

Il racconto comincia con la lettura del testamento della madre morta, da parte di un notaio ai due figli della scomparsa. Ciò si rivela più difficile del previsto, perché la madre li ha protetti per anni da verità pesanti e lascia loro in eredità un viaggio alla scoperta delle proprie origini perché solo scoprendo da dove vengono potranno proseguire il cammino della loro vita. 140 minuti di intrecci e colpi di scena degni di un thriller cinematografico. La perfezione dei tempi tecnici e la bravura degli attori – calati nei personaggi come in una seconda pelle – rendono lo spettacolo memorabile. A testimonianza: gli occhi sbarrati, increduli e commossi degli spettatori che lasciano trasparire la forza emotiva e coinvolgente del dramma.

Ogni frase pronunciata sul palco ha un peso nello svolgimento del racconto e tutto è curato nei minimi dettagli. Tanti i temi, racchiusi in quello principale della guerra: il silenzio, innanzi tutto, visto come una sconfitta – a quale scopo tacere sulle cose, nasconderle, quando il passato è in ognuno di noi e non è possibile rinnegare ciò che è stato perché ha contribuito a formare il nostro presente? La donna – grande protagonista nell’intera pièce. Una donna coraggiosa e ribelle, che rappresenta la vita che, nonostante tutto, continua. E ancora l’amore: per i figli, per il primo uomo.

Uno spettacolo da seguire trattenendo respiro e lacrime. Unica figura di alleggerimento, all’interno di un contesto di estrema emozione, quella del notaio. Rappresentando una sorta di coscienza parlante, la sua figura – interpretata da Walter Leonardi – conduce i protagonisti sulla giusta via, mentre nell’economia dello spettacolo serve ad alleggerire i momenti di maggiore pathos.

Applausi interminabili, attori e pubblico commossi, immagini che affollano la mente anche senza averle viste: questa è la forza autentica del teatro. Un teatro che sa coinvolgere su temi che non ci appartengono in prima persona, un teatro che tocca le corde dell’emozione, della fantasia, del ricordo, della speranza. Platone condannava l’arte sostenendo che allontana dalla realtà, ma l’arte fatta in questo modo serve ad avvicinarci a un mondo che, altrimenti, non conosceremmo perché, come recita un passo della pièce: “i libri, dai quali apprendiamo le cose, arrivano sempre o troppo in anticipo o troppo in ritardo”.


Lo spettacolo continua:
Teatro i

via Gaudenzio Ferrari, 11 – Milano
fino a domenica 13 febbraio (martedì riposo)
orario: ore 21.00

Incendi
testo di Wajdi Mouawad – Agence artistique Simard Denoncourt Inc.
traduzione di Caterina Gozzi
regia Renzo Martinelli
con Federica Fracassi, Walter Leonardi, Francesco Meola, Valentina Picello e Libero Stelluti
adattamento Francesca Garolla
scene Renzo Martinelli
produzione Teatro i
in collaborazione con Face à face -Parole di Francia per scene d’Italia e Delegazione del Québec a Roma