Benvenuti nel Geppi Hour

Allo Zelig di viale Monza, Geppi Cucciari si racconta nell’intervista-spettacolo a cura di Giancarlo Bozzo. Un appuntamento molto atteso all’interno dei festeggiamenti per i 25 anni del cabaret milanese. Dall’arrivo nel capoluogo meneghino al successo televisivo, la storia di una ragazza di Cagliari che ha inseguito e realizzato un sogno.

Raccontare un quarto di secolo di comicità intelligente e vivace deve necessariamente scorrere volti e storie di quei personaggi che hanno segnato il percorso di una realtà artistica forse unica nel suo genere. Sono donne e uomini che hanno sfruttato le loro doti per diventare protagonisti del cabaret, un ramo del teatro che in molti – in primis, gli attori – spesso snobbano e considerano un parente “sfigato” della nobile arte della recitazione.

Zelig oggi si guarda allo specchio – scoprendo qualche ruga o un capello bianco – e propone tante istantanee che dimostrano quanto importante sia stato quel palco per molti tra gli artisti che occupano un posto di rilievo nel panorama comico italiano.

Nasce da questa riflessione l’esigenza degli autori – rappresentati in scena da Giancarlo Bozzo – di intervistare coloro che di Zelig e con Zelig hanno fatto fortuna. E il turno, questa volta, è di Geppi Cucciari, donna vera, che non ha bisogno di nessun trucco e di nessun effetto speciale per giustificare una parabola ascendente che l’ha portata a essere una tra le migliori attrici comiche della tv italiana.

Una storia fatta di gavetta e di sacrifici, di episodiche fortune colte con grande tempismo, senza lasciare mai nulla di intentato. È proprio la ragazza di Cagliari a confessare come questo palco le abbia regalato la prima vera inquietudine, ansia che: «solo a pensarci, mi toglie ancora il fiato» – come precisa all’inizio del proprio racconto. Una vicenda, quella di Geppi, che incanta per la sua semplicità, ma stimola allo stesso tempo a ricercare nelle motivazioni e nella determinazione la spinta ad aprirsi una propria strada.

Amici e compagni di viaggio si sono avvicendati per testimoniare la loro esperienza con la conduttrice di G-Day: da Ussi Alzati e Alessandro Betti, i primi colleghi che in lei hanno intravisto le potenzialità che l’avrebbero condotta a diventare l’esplosiva Geppi di oggi; passando dalla Pina, amica e partner televisiva; fino a Matteo Bordone, paziente spalla nell’attuale show in onda su La7. Oltre alle persone che ne hanno condiviso la fama artistica, però, i momenti più intimi sono stati regalati dalle amiche del cuore della Cucciari che hanno parlato non di un’istrionica icona della comicità, quanto della persona sulla quale contare quando si ha bisogno, dell’infinita generosità e semplicità che la contraddistinguono.

In mezzo alle voci, ovviamente, tanta, tantissima Geppi, sia di oggi sia di ieri: una donna che con la sua simpatia ha saputo conquistare, rinnovandosi senza mai cambiare la propria essenza. C’è chi la definisce una bomba sexy, chi una comica esplosiva ma forse, per comprendere meglio il personaggio, basta una sua citazione: «Se sei in un tunnel, non uscirne, arredalo». L’ottimismo induce necessariamente al sorriso e forse è proprio questa caratteristica che non ha mai abbandonato la cabarettista sarda in questi anni: sentire i suoi racconti e le sue battute lascia intendere come l’autoironia e la voglia di non perdersi d’animo sono due ingredienti indispensabili per chi vuole fare questo lavoro.

Lo spettacolo è andato in scena:
Zelig Cabaret
viale Monza, 140 – Milano
giovedì 10 novembre
Intervista spettacolo a Geppi Cucciari
condotta da Giancarlo Bozzo
sono intervenuti Ussi Alzati, Alessandro Betti, La Pina, Matteo Bordone, Alessandra Jers