Monografia romantica

La stagione 2011/2012 de I Pomeriggi Musicali si apre con un programma interamente dedicato a Brahms: Valeriy Sokolov e Corrado Rovaris ne interpretano il genio con due esecuzioni applauditissime.

Si comincia bene al Teatro Dal Verme: il cartellone è uno di quelli che fa gola e, allo stesso tempo, gli assidui frequentatori hanno la sensazione di riprendere proprio dove avevano lasciato a giugno – con la rassegna estiva Cinque Concerti Romantici.

La prima parte della serata è dedicata all’esecuzione del Concerto per violino e orchestra op. 77 in re maggiore che vede in veste di solista Valeriy Sokolov, astro nascente della nuova generazione: a soli venticinque anni ha già una carriera ben avviata alle spalle, l’incisione di un disco, tournée in tutto il mondo e importanti premiazioni – una borsa di studio al Sarasate di Pamplona nel 1999 e, nel 2005, il Grand Prix all’Enescu Festival.

Premesso quindi che il pubblico ha di fronte un’eccellenza, sulla quale non si può dire nulla a livello tecnico – oltre a una bravura di “dita”, il suono è sempre molto bello, pieno e corposo – non convince del tutto la parte interpretativa. L’entrata del violino proprio a inizio concerto è oggettivamente difficilissima: un’infilata di note da eseguire “a freddo” in cui è essenziale non farsi travolgere dall’emotività e mantenere il massimo controllo su se stessi. Di fronte a tale ostacolo si può ben affermare che Sokolov abbia trovato un metodo proprio per vincere la tensione, molto lontano dalla tradizione di questo incipit: invece di cercare un discorso musicale, opta per la velocità di esecuzione. Risultato: mentre il giovane Maestro entra nell’opera senza indugi, il pubblico fatica a distinguere la metà delle note che normalmente si dovrebbero sentire. D’altro canto, il dubbio che questa possa essere una legittima scelta interpretativa ci viene confermato da altri momenti tecnici, del primo tempo, eseguiti al contrario in maniera volutamente controllata.

Valeriy Sokolov può altresì vantare una presenza scenica accattivante e la lettura a posteriori del concerto rivela l’irruenza della sua giovane età: tempi piuttosto spinti che, a volte, sottraggono qualcosa a quella vena poetica e, a tratti, malinconica tipica di Brahms, soprattutto nell’Adagio. Mentre i momenti di perfezione ne confermano talento e maestria.

Molto gradita al pubblico l’intera esecuzione, anche se gli applausi non riescono a strappare nemmeno un bis.
Il secondo tempo della serata riesce a soddisfare l’intera platea almeno altrettanto. La Sinfonia n. 1 op. 68 in do minore è un concentrato di emozioni, temi romantici che si intrecciano, frasi lunghe di rara intensità.

L’inizio dell’opera è monumentale: tutti gli strumenti sono chiamati a esprimere al meglio le loro potenzialità timbriche. Il direttore, Corrado Rovaris, sceglie un ottimo tempo e l’ostinato del timpano – così in rilievo – regala un bell’effetto. Dato che è sempre molto difficile mantenere l’equilibrio tra le varie sezioni dell’orchestra in quest’opera di Brahms, è piacevole constatare che le idee sono molto belle e ben sviluppate – mentre l’interpretazione è viva e si sente.

Fattore oltremodo positivo: le prime parti dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali dimostrano di essere musicisti eccellenti – in particolare, meritano una menzione speciale l’oboista Francesco Quaranta e la flautista Sonia Formenti.

L’ultimo tempo – Adagio-Allegro non troppo, ma con brio – è meraviglioso dall’inizio alla fine, chiudendosi in un vortice travolgente che, dopo l’applauso liberatorio, fa tornare tutti a casa soddisfatti.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Dal Verme
via San Giovanni sul Muro, 2 – Milano
giovedì 10 novembre, ore 21.00
sabato 12 novembre, ore 17.00
Johannes Brahms:
Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77
Sinfonia n.1 in do minore op. 68
direttore Corrado Rovaris
violino Valeriy Sokolov
Orchestra I Pomeriggi Musicali