A Largo Spartaco, Attraversamenti multipli propone un sabato sera all’insegna del teatro fisico con due spettacoli privi di parole dove l’espressività viene lasciata al linguaggio del corpo.

La prima performance vede Francesca Lombardo vestirsi con scarpe spaiate, prese da una busta e con un pesante e ingombrante giaccone; la Lombardo si raggomitola poi in un sacco a pelo disteso per terra e, accompagnata da un lento suono di tromba, si addormenta. Cerca di disegnare la figura di un senzatetto che, però, viene presto sconvolta da movimenti scattosi e repentini.

Come una farfalla esce dalla propria crisalide anche la protagonista si libera delle proprie spoglie per rinascere come una persona nuova. Il volto della donna ora è più sereno e il suo corpo veste un delicato vestito a fiori, con questa nuova identità la Lombardo lascia il palco allontanandosi attraverso il pubblico.
Lo spettacolo Beautiful borders punta il dito contro la volontà della società moderna di compartimentalizzare l’uomo in classi, di segnare nette differenze tra ceti e non permettere la scalata sociale ai più deboli. Questi confini si vedono però infranti dalla danza della Lombardo, i cui gesti portano il corpo a liberarsi dall’etichetta dettata dalla comunità e a prendere consapevolezza del suo diritto di vivere secondo le proprie scelte.
La decisione di delineare e poi abbattere questi confini trova una buona attuazione nell’eliminare l’uso dei dialoghi, evidenziando come non esistano parole sufficienti a contenere ed esprimere la libertà di un essere umano che anzi deve liberarsi di tutte le limitazioni sia fisiche che mentali per poter sbocciare.
Si continua con Non ricordo. Simone Zambelli si esibisce in una danza molto variegata, i movimenti sono sinuosi ed eleganti ma anche scattosi ed elettrici, mostrando una poliedricità che viene premiata dalla grande agilità nel destreggiarsi nell’esiguo spazio a disposizione. L’accompagnamento musicale passa da una dolce Ave Maria a brani più frizzanti e dall’andamento più ritmato. Zambelli in giacca, camicia e valigetta si muove per tutto lo spettacolo intorno a delle candele messe su un piccolo piedistallo, ne accende una ogni tanto e invita anche il pubblico a farlo.
Anche in questo caso le parole sono abolite e si affida tutto alla fisicità di Zambelli che cerca di richiamare alla mente diversi ricordi, ognuno dei quali viene rappresentato da una diversa danza; la candela accesa tra un passo e l’altro è forse proprio la rappresentazione di un pensiero e il suo labile fuoco diventa simbolo della fragilità del ricordo. Purtroppo l’attenzione si posa eccessivamente sulla danza perdendo in parte il concetto di delicatezza delle memorie che sembrava esserne il punto cardine. Non appare un chiaro filo conduttore tra le diverse musiche e ciò fa sentire il tutto come uno spettacolo di danza molto avvolgente ma che rimane fine a se stesso senza riuscire a comunicare i sentimenti e le emozioni che i ricordi suscitano nell’animo dell’uomo.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno di Attraversamenti multipli
Largo Spartaco, Roma

Sabato 30 settembre ore 21

Beautiful borders
progetto di Margine Operativo
Ideazione Pako Graziani e Alessandra Ferraro
Regia Pako Graziani
Coreografie Francesca Lombardo
Musiche live Truba Pirates
Performer Francesca Lombardo, Andrea Cota, Sandro Travarelli
Produzione Margine Operativo
Coproduzione Attraversamenti Multipli # Genova nell’ambito di “ORA! Linguaggi contemporanei produzioni innovative” supportato dalla Compagnia di San Paolo

Non ricordo
Coreografia Simone Zambelli
Danzatore Simone Zambelli
Coprodotto da Balletto Civile
Menzione speciale Premio_Twain direzioni Altre 2017
Vincitore del Bando Assoli e Duetti del teatro Villa Pamphilj 2017
Premio alla coreografia nella Rassegna “Solocoreografico” 2016
Selezionato alla Vetrina della Giovane danza d’autore XL – Anticorpi 2017