il bene più prezioso

Il Teatro Arcobaleno di Roma ripropone un grande classico della commedia greca, in grado di illuminarci anche sul nostro presente.

Italo Calvino sosteneva che «un classico è un’opera che non ha mai finito di dire quello che ha da dire», e questo è particolarmente vero se rivolgiamo la nostra attenzione all’immenso e immortale repertorio dell’antichità greca, che dalle commedie all’epica alle tragedie ha offerto all’umanità avvenire le basi per lo sviluppo della sua cultura e i principi che fondano la vita di ciascuno; la forza di questi grandi classici si registra ogni qualvolta li rileggiamo o ci troviamo ad assistere a una riproposizione teatrale, dove ci accorgiamo immediatamente che seppure siano passati migliaia di anni, quelle stesse opere stanno continuando a parlarci del presente con una lucidità e potenza incredibile. Tra questi grandi classici non possono non rientrare le opere di Aristofane, padre della commedia antica, anima irriverente e polemica della Grecia del V/IV secolo a.c., che osservò con cinismo, severità e al contempo profonda ironia le sciagurate vicende che determinarono in quegli anni il declino definitivo delle polis, soprattutto dovute all’estenuante guerra tra Sparta e Atene, che portò distruzione, povertà e morte tra i cittadini di ambo le fazioni. Questo è il nucleo di La Pace, opera scritta da Aristofane nel 421 a.c. e portata in scena al Teatro Arcobaleno di Roma dal direttore Vincenzo Zingaro. Il Teatro Arcobaleno, Centro Stabile del Classico, è una delle realtà teatrali più significative della capitale, perché adempie a una funzione culturale e sociale che rischia di svanire; infatti, il Teatro propone una programmazione interamente dedicata alla riscoperta dei classici. Questo perché, come dicevamo, i grandi classici contengono sempre una grande verità senza tempo: attraverso una trama strampalata e fantastica, Aristofane riuscì a costruire uno degli inni più significativi alla pace, dove la sua avversione per ogni guerra e l’amore per la sua terra si coniugarono in una commedia che non risparmiava accuse a chi contribuiva alla distruzione e all’odio della Guerra del Peleoponneso. Il contadino Trigeo, a cavallo di uno scarabeo gigante che si nutre solo di feci, che i suoi due servi sono costretti a preparare incessantemente, riesce ad arrivare al cospetto di Hermes, e grazie all’aiuto dei cittadini volenterosi a liberare Eirene, la meravigliosa dea della Pace – interpretata dalla straordinaria ballerina Lucrezia Bellamaria – tenuta prigioniera da Polemos, la Guerra, pronta a distruggere le città. Alla fine la Pace riuscirà a trionfare, riportando l’armonia in tutta la Grecia, e concedendo una vita degna ai contadini ormai sfiniti dalla lunga guerra; l’autore ci teneva fin all’epoca a specificare come la Pace però non fosse una volontà divina, affidata a decisioni che eludono la nostra volontà, ma come possiamo essere solo noi uomini a volerla piuttosto che tentare di eliminare il prossimo con ogni mezzo per poi prendercela con Zeus. La messa in scena di Zingaro, che cura anche l’adattamento e le musiche, è molto fedele, essenziale nelle soluzioni, e soprattutto molto divertente: infatti, oltre ad essere particolarmente comico il testo originale, Zingaro introduce diversi elementi nella recitazione e nelle parti dei protagonisti per coinvolgere maggiormente il pubblico contemporaneo, per esempio l’ottimo Trigeo parla con accento romanesco, mentre si susseguono malintesi e tormentoni tipici della commedia dell’arte moderna.
Quello di Aristofane è un appello che attraversa i secoli, che testimonia di come la storia sia rimasta da sempre una lunga sequela di barbarie, e che tuttavia noi uomini non dobbiamo mai perdere occasione per ribadire come la Pace sia un bene prezioso che non deve venire sacrificato per nulla al mondo.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Arcobaleno
via Francesco Redi 1/a – Roma
fino a domenica 24 marzo
orari: venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 17.30

Centro Stabile del Classico presenta
La pace
di Aristofane
regia Vincenzo Zingaro
con Ugo Cardinali, V. Maurizio Battista, Rocco Militano, Fabrizio Passerini, Laura De Angelis, Piero Sarpa, Lucrezia Bellamaria