Pollon, Queneau, e un finale ambiguo

Per l’ultima serata del Festival Inequilibrio di Castiglioncello, vanno in scena Oscar De Summa con la prima nazionale de La sorella di Gesucristo e I Sacchi di Sabbia/Massimiliano Civica con I dialoghi degli Dei. Quanti teatri.

Partiamo da una piccola provocazione, ossia dal finale di La sorella di Gesucristo di Oscar De Summa, che potremmo definire vagamente ambiguo. Cosa accade alla fine? Il buio inghiottisce la scena, e questa scelta getta in una vaga incertezza lo spettatore. Si sente un colpo di pistola, ma chi lo ha esploso e, soprattutto, chi lo riceve?
I tempi e i modi, la composizione dei vari segni che realizzano la scena, lasciano uno spiraglio aperto al dubbio. Inoltre, i numerosi rimandi alla figura di Cristo, da Giuda alla Passione, suggeriscono in sordina molteplici interpretazioni sul senso e sull’epilogo della vicenda. Finale “lieto” o “tragico”? Se vince Maria è irreale; se vince il maschio, realistico e triste, come peraltro tutte storie del genere.
Il personaggio maschile, troppo presente nel finale, è odioso, viscido come il serpente che instilla il peccato dell’ingiustizia, ma la sua presenza materiale in scena, nel corpo dell’attore, sbilancia il discorso; considerando che è l’unico che si materializza, acquista, nonostante tutto, peso e forza. Egli svia il ragionamento, come spesso accade nella realtà, e lo svia in modo subdolo con argomenti che non sono che sofismi di pessimo gusto, cancellando le differenze fra sopruso e vendetta. La violenza di lei è vendetta ma è anche una forma di giustizia. Soprattutto considerando che è personale, chiaramente determinata, risposta a un atto preciso e indubitabile.
Nonostante ciò, tenendo presenti anche le riflessioni della ragazza poco prima dello scontro finale, viene da chiedersi se i ragionamenti di lui non riescano a scalfire la sicurezza e la determinazione di lei.
Uno spettacolo ben confezionato nelle forme, nella struttura, con capitoli inframmezzati da intermezzi video e musicali, molto cinematografico e d’appeal. Una storia, però, che lascia qualche perplessità: incongruenze nel tratteggio dei personaggi, poco realismo (la protagonista è un’eroina da Far West, ma quanto è realistica la sua costruzione?), e l’ideale di un amore che è libertà di agire, mentre si è sostenuti da chi ci vuole bene: visione irreale, quanto agognata. Un tema difficile, ma trattato tutto sommato in modo poco credibile: un’utopia di ciò che un mondo ideale (anche se sporcato dalla violenza che dà inizio alla storia) potrebbe essere.

Passiamo ai Dialoghi degli Dei di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia, divertente esercizio di stile sulle tecniche e i linguaggi del teatro. Esercizio di stile che si appoggia a una trama che è espediente – debole e fragile. Il punto però non è questo, ma il testare le possibilità, gli stili, la loro resa; il comporli, ripulirli, in un gioco astratto delle forme.
Civica appare e scompare in sala (ossia, nell’anfiteatro di Castello Pasquini) prima dell’inizio, controlla la scena, il pubblico, lascia sul tavolo la campanella che dà l’avvio alla narrazione. Demiurgo, capo delle cerimonie, maestro dei giochi, per uno spettacolo fatto di riflessioni autoreferenziali sul linguaggio e sul teatro, dichiaratamente dedicato all’intrattenimento, al passare un’ora di tempo in modo arguto e stilisticamente raffinato.
Due spettacoli diversi: da un lato, riflessione sull’arte, che studia i suoi mezzi; dall’altro narrazione, quasi cinematografica. Due mondi opposti, fra il dentro e il fuori della scatola della rappresentazione.

Gli spettacoli sono andati in scena all’interno del Festival Inequilibrio 2016:
Anfiteatro del parco di Castello Pasquini – Castiglioncello

domenica 10 luglio, ore 21.45

La sorella di Gesucristo
di e con Oscar De Summa
una produzione La Corte Ospitale – Attodue – Armunia
con il sostegno di La casa delle storie e Corsia of
disegni Massimo Pastore
progetto luci Matteo Gozzi

ore 23.00
I dialoghi degli Dei
uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano e Giulia Solano
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi
con il sostegno di Armunia Festival Inequilibrio