SOLITUDINE DI UN UOMO QUALUNQUE

Al Teatro dei Conciatori di Roma è da poco terminata la messa in scena di La Svolta, il dramma sulla solitudine della condizione umana tratta dal primo romanzo di Moran Beaumer Se incontri qualcuno digli che io sono qui. A dar voce e vita al testo teatrale del giovane Alberto Oliva è un superbo Mino Manni, accompagnato nel dialogo con lo spettatore solo da limitati ma essenziali oggetti di scena.

«Accorgersi è uno di quei verbi come innamorarsi, o addormentarsi, o pentirsi. È una di quelle rivelazioni che puoi avere solo tu, nessun altro le può avere per te».
Con queste poche ma puntuali affermazioni Beaumer riassume il nocciolo della storia che ruota intorno al personaggio protagonista dell’opera La Svolta, rappresentata a Roma presso il teatro dei Conciatori dal 3 al 15 giugno 2014. È un pomeriggio come altri nella Parigi di fine anni ’60 e Sébastien Galesy, cinquantenne, è nella sua stanza a rimuginare sulla crudeltà della vita che lo vede divorziato dalla moglie, licenziato dal lavoro e senza un soldo in tasca. Ma sulla scrivania sorridono i suoi due piccoli bambini, vero motore della vita, unica speranza di redenzione e di salvezza. È un pomeriggio come altri nella Parigi di fine anni ’60, ma all’improvviso ecco apparire una folle rivelazione, una sottile idea, un pensiero veloce ma lucido che come una pallottola lo raggiunge, lo assale e lo conquista: dare una svolta alla misera condizione che lo ha ridotto schiavo dell’ozio e dell’inerzia, ma soprattutto dare una svolta per riscattare la sua identità di padre e di uomo. Camicia bianca, borsa da lavoro e capelli in ordine sono le credenziali giuste per potersi recare in una piccola banca di periferia e tentare il colpo che siglerà l’inizio di una nuova vita. In fondo «Rapinare una banca è meno criminale che fondarla!» cita il protagonista direttamente da Bertolt Brecht. Sébastien è solo in metro, è solo nel calore familiare, è solo nell’occuparsi dei genitori anziani, è solo adesso nel tentare il colpo in banca: eppure, più volte citato tra i voli pindarici della sua mente insana, c’è un affetto che lo conforta e lo sostiene, un amico interpretato da una silenziosa sagoma da tiro a segno che brinda con lui la sera prima della fine. Lo spettacolo, dal tragico epilogo, è scandito da tempi veloci ed è unicamente sostenuto dai repentini cambiamenti di registro dell’attore Mino Manni, che con assoluta maestria conferisce colore alla personalità disturbata di un uomo qualunque. Il lungo ma incalzante monologo che l’attore/personaggio intrattiene con se stesso, prima ancora che col suo pubblico, è ricco di sensibilità contemporanea e mette in luce quei problemi figli della crisi con cui da tempo siamo abituati a confrontarci. In uno sprazzo di lucidità finale, giunto ormai alla rassegnazione più estrema, Sébastien, l’uomo qualunque, rivive con commozione alcuni ricordi di gioventù e lascia allo spettatore quel tanto di amaro in bocca per poter riflettere anche dopo l’arrivederci siglato col palco.

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Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro dei Conciatori
Via dei conciatori, 5 – 00154 ROMA
Orario spettacoli: martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 21.00 – giovedì e domenica ore 18.00

La Svolta
di Moran Beaumer
adattamento di Alberto Oliva e Mino Manni
regia Alberto Oliva
con Mino Manni
scene e costumi Marco Ferrara
disegno luci Alessandro Tinelli
musiche originali Eon
assistente alla regia Libera Pota