Brividi e non solo

salaumberto-romaIl 25 febbraio al teatro Sala Umberto Maurizio Fabrizio, accompagnato da Katia Astarita e con la partecipazione straordinaria di Angelo Branduardi, con L’arte dell’incontro ha dato vita a una serata molto suggestiva.

La musica protagonista e le emozioni come risposta in una serata d’eccezione. Due ore ininterrotte di ricordi e un pizzico di sana nostalgia sono trascorse armoniosamente lunedì 25 febbraio al teatro Sala Umberto. La scenografia di L’apparenza inganna ha ospitato egregiamente una batteria, un pianoforte e soprattutto uno sgabello e una chitarra suonata da Maurizio Fabrizio, che accompagnato dalla bellissima voce di Katia Astarita, con la quale ha inciso l’album Bella la vita, ha ripercorso la storia di alcune memorabili canzoni da lui scritte. «La vita di ognuno di noi è segnata da incontri» spiega Fabrizio, che all’età di undici anni ha varcato la soglia del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano dove ha trovato una compagna insostituibile nella musica, che gli ha permesso di aprire molte porte, di viaggiare e soprattutto di conoscere molti artisti. Grandi interpreti che hanno fatto proprie alcune canzoni, tanto da renderle immortali, come Almeno tu nell’universo, composta nel 1974 e rimasta nel cassetto per quindici anni, fino a quando la straordinaria interpretazione di Mia Martini l’ha portata alla luce nel Sanremo del 1989. Il Festival di Sanremo ha visto protagonista Maurizio Fabrizio in varie occasioni; ha partecipato come corista, come cantante, produttore, direttore d’orchestra e nel 1982 la sua Storie di tutti i giorni, brano che rappresenta la sua svolta di artista, trionfa grazie a Riccardo Fogli; l’anno successivo è invece Tiziana Rivale, con Sarà quel che sarà, a portare a casa la vittoria. Nello stesso anno – 1983 – con Guido Morra scrive e compone (dopo il successo di Fogli), un nuovo singolo per l’allora giovanissimo Miguel Bosè; giocando con alcune canzoni e suonando Ragazzo triste una terza sotto nasce Bravi ragazzi.
L’incontro magico con Toquinho lo porta in Brasile a comporre Acquarello che rivive sul palcoscenico dopo una breve storia, così come per tutte le altre canzoni. L’ascolto dei brani rapisce e commuove e gli applausi si fanno sempre più forti.
L’arte dell’incontro con Fabrizio ospita a metà serata un altro grande compositore nonché suo inseparabile amico: Angelo Branduardi, che scherza sul loro incontro e incanta subito dopo con La ballata del tempo e dello spazio. Brividi come quelli cantati dalla Casale quelli che invadono lo spettatore attento. Vera poesia per una serata ricca di suoni, melodie e movimento, l’Astarita infatti fa parlare anche il suo corpo quanto duetta con Fabrizio, creando una straordinaria empatia emotiva.
Luigi Cappellotto al basso, Ellade Bandini alla batteria e Emiliano Begni al pianoforte supportano per tutto il tempo il talentuoso e appassionato compositore e canzoni come Strano il mio destino, Sempre, Che fantastica storia è la vita, Vai Valentina, È la mia vita e Un’emozione per sempre risuonano in questa cornice del tutto singolare.
I migliori anni della nostra vita oltre a concludere, poco prima di Notturno, questo quarto incontro di teatro canzone, sintetizza anche vari decenni di memorabile musica, che incontra il favore del pubblico e che coinvolge tutti i sensi, emozionando come un bel viaggio che collega cuore e mente.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Sala Umberto
via della Mercede, 50 – Roma
lunedì 25 febbraio, ore 21.00
(durata 2 ore senza intervallo)

L’arte dell’incontro
spettacolo di teatro – canzoni di e con Maurizio Fabrizio
con Katia Astarita
e con la partecipazione straordinaria di Angelo Branduardi
basso Luigi Cappellotto
batteria Ellade Bandini
pianoforte Emiliano Begni