Misteri sommersi

La rassegna Exit e il teatro L’Orologio aprono le porte a un fatto d’attualità: le navi a perdere. La compagnia Overlook mette in scena una storia di cronaca tragica, assurda e a volte grottesca

L’Italia è un paese con una storia affascinante, una storia fitta di misteri. Misteri italiani che con il passare del tempo, invece di sciogliersi, si intrecciano tra loro così da non riuscire più a distinguere una vicenda dall’altra, né i personaggi protagonisti e autori di tali misteri che spesso si tramutano in tragedie. Le Navi dei veleni racconta, partendo dalla morte in circostanze sospette del capitano Natale de Grazia, la cronaca intorno alla rete di smaltimento illegale di rifiuti tossici attraverso le cosiddette navi a perdere: navi colme di scorie tossiche e in molti casi radioattive che la ‘ndragheta, con l’appoggio dello Stato italiano, affondava lungo le coste del Tirreno cosentino. Navi che giacciono ancora tra i fondali del mare nostrum. Tanti personaggi si muovono sullo sfondo di questa storia soffocata da intrighi politici. Filo conduttore dello spettacolo è la confessione di Francesco Fonti, dal 1994 collaboratore di giustizia. La torbida vicenda si schiarisce attraverso i racconti tormentati di un uomo che non può più convivere con l’incubo di aver rovinato la sua terra, il suo mare e di aver ucciso un uomo innocente. La terra, il mare, la giustizia di un popolo sono cantati da un coro composto da tre donne calabresi, figure mitiche portatrici delle parole colme di rabbia degli abitanti della Calabria. Un coro che non può perdonare, perché ormai è troppo tardi e il rimorso è solo un palliativo per gente debole. Un coro impetuoso, come un mare in tempesta. Forse solo Nettuno potrebbe arrestare un tale disastro ambientale. Tra le parole di Fonti fanno capolino svariati personaggi, burattini di un sistema manovrato dall’alto. Compagnie di assicurazioni inglesi, politici, faccendieri e malavitosi in un teatro in cui la verità sembra essere sprofondata insieme a quelle navi.
Una vicenda d’attualità tra le più intriganti, raccontata attraverso una regia originale che oscilla tra la cronaca pura, grazie anche all’uso di testimonianze video, trovate grottesche e ambientazioni mitiche che allargano il soggetto dello spettacolo al tema ancestrale del rapporto tra l’uomo e il suo ambiente. Così nella vicenda delle navi a perdere sono nascosti tanti altri piccoli misteri come il ruolo dei pentiti, i rapporti tra ‘ndragheta e Stato e le relazioni internazionali. La compagnia Overlook riesce, attraverso una scenografia dinamica, veloci cambi di costumi e attori convincenti a incuriosire il pubblico e a mantenerlo attento su ogni sviluppo della vicenda che corrisponde anche a una svolta registica. Il teatro con i suoi strumenti diventa organo di divulgazione per conoscere o per ricordare la Storia e le persone.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro dell’ Orologio – Sala grande
via dei Filippini 17/a – Roma
giovedì 6 e venerdì 7 dicembre, ore 21.00

Overlook presenta
Le navi dei veleni – Rosso sangue, rosso veleno
scritto e diretto da Massimiliano Zeuli
con Bruno Governale, Daniele Sirotti, Imma Mercadante, Michela Sibio, Consuelo Stoto
traduzione testi dialetto cosentino Marco Ferrara

Exit – emergenze per identità teatrali continua:
fino a domenica 9 dicembre 2012