Una trappola di ferocia

La versione italiana de Le Prénom, al Carcano di Milano, stempera in commedia la pièce francese. E grazie alla bravura degli interpreti, mescola risate a riflessioni amare.

Ma quanto si può essere cattivi fra amici e parenti? In questo testo teatrale, poi film, poi di nuovo testo teatrale in versione italiana, Cena tra amici (Le Prénom), la ferocia è tanto più disturbante, in quanto esercitata da persone colte, civili, molto democratiche. E soprattutto molto legate le une alle altre.

In realtà la versione originale francese è così “cattiva” da risultare, a volte, intollerabile. Quella, ottima, di Fausto Paravidino, andata in scena al Carcano di Milano, è invece più morbida. E anche molto divertente: così la tensione accumulata dallo stesso pubblico si libera e si stempera nelle continue risate. Bravissimi gli interpreti, tutti: non solo con tempi comici perfetti, ma benissimo affiatati e del tutto credibili. Per quanto si arrivi alla rissa, i toni non sembrano mai esagerati. In sintesi: un insopportabile professore universitario di francese, Pierre, e sua moglie, Elisabeth, professoressa di francese al liceo (apparentemente soddisfatta delle sue scelte professionali e di vita al ribasso, ma in realtà frustratissima) invitano a una cena marocchina in casa il fratello di lei, Vincent, che è anche il miglior amico di lui sin dall’infanzia, la sua moglie italiana, Anna, e l’amico fraterno di tutti, Claude, apparentemente single impenitente.

La prima “bomba” esplode quando Vincent annuncia che chiamerà il figlio che aspetta da Anna, Adolphe (da qui il titolo della pièce), versione francese di Adolf. Da quel momento (raccontare i passaggi rovinerebbe il piacere di assistere allo spettacolo) è un crescendo di rivendicazioni, rancori, confessioni. Da Carnage a La cena dei cretini, il cinema “teatrale” straniero ci ha abituato alla ferocia verbale delle cene intime. In Italia il genere è più soft, alla Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese.

I motivi sono vari (da noi ricucire, dopo certe offese, sarebbe più difficile). Ma alla fine si tira un sospiro di sollievo: viva il senso dell’umorismo. Lo spettacolo prosegue la tournée: dal 21 al 23 marzo è, per esempio al Teatro sociale di Brescia.

Lo spettacolo è stato in scena
Teatro Carcano

Corso di Porta Romana 63 – Milano

Le Prénom (Cena tra amici)
di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière
versione italiana di Fausto Paravidino
regia Antonio Zavatteri
con Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Aldo Ottobrino, Gisella Szanislò
scene e costumi Laura benzi
luci Sandro Sussi
produzione Teatro Stabile di Genova
(durata: 1 ora e 40 minuti)