Sesso, droga e… Donizetti

maggio-fiorentinoAl teatro del Maggio Musicale Fiorentino, lo scorso 15 novembre è andata in scena la prima rappresentazione de L’elisir d’amore di Donizetti, nell’allestimento del Teatro Comunale di Bologna. In scena, anche temi decisamente lontani dalla consueta opera lirica…

Un elisir d’amore abbastanza convincente quello presentato al celebre teatro di Firenze. Il Maggio Musicale Fiorentino ha scelto una rappresentazione modernizzata dell’opera, riproponendo l’allestimento originale del Teatro Comunale di Bologna. La regia di Rosetta Cucchi porta gli spettatori all’interno di una scuola d’arte americana, rifiutando quindi l’ambientazione tradizionale (un allegro paesino rurale dei Paesi Baschi) e la consueta collocazione temporale (XVIII secolo) del capolavoro donizettiano. In questo modo Adina, da capricciosa affittuaria che era, diventa una sorta di mean girl in completino rosa shocking, ammirata, temuta e rispettata da tutti e Nemorino, il giovane contadino di lei innamorato, si trasforma nel classico ragazzino insicuro e incompreso che alla fine vincerà le proprie paure per far breccia nel cuore della bella. Immagini, queste, care alla più tipica filmografia americana: chiare le citazioni e i riferimenti a film e serie tv come Fame – Saranno famosi e Grease. Seguendo lo stesso principio, Dulcamara da “dottore” diviene spacciatore in Harley Davidson, e Belcore capo di una banda di quartiere che terrorizza studenti e professori.

Il tentativo di scardinare un mostro sacro della lirica come L’elisir d’amore è comprensibile e per certi aspetti apprezzabile, ma nella regia della Cucchi non mancano forzature e forti anacronismi storici. Nel teatro, non solo lirico, parola e immagine dovrebbero essere inscindibili e in questo caso purtroppo non sempre accade: l’avventata proposta di matrimonio di un sedicenne pieno di sé sembra poco credibile nell’America del XXI secolo, così come la volontà di Nemorino di arruolarsi per soldi (?) in quella che sembra essere più una banda di quartiere che un reggimento dell’esercito. Detto questo, lo spettacolo diverte il giovane (e un po’ troppo rumoroso) pubblico del Maggio, e i due atti scorrono senza intoppi tra risate e applausi.

Bravi gli interpreti, forse più sul piano scenico che tecnico-vocale. L’Adina di Rocio Ignacio, un po’ spigolosa negli acuti, sostiene il ruolo senza difficoltà mostrando una vocalità nel complesso interessante nonostante la direzione un po’ affannosa di Giuseppe La Malfa. Giorgio Berrugi (Nemorino), un po’ indietro nei duetti, migliora la sua performance con il tempo e canta in modo impeccabile Una furtiva lagrima, rivelando una voce morbida e calda. Divertente e coinvolgente il Dulcamara di Marco Camastra e strafottente e ironico al punto giusto il Belcore di Mario Cassi, la cui voce si mostra da subito notevole e ben controllata specie nel registro medio basso.

Bravo il coro i cui artisti si sono divertiti a interpretare scolaretti alternativi e modaioli in modo assolutamente coinvolgente e credibile, associando all’ottima recitazione una grande qualità stilistica nel canto.

Molti gli applausi alla chiusura del sipario. Molti i bravo dalla platea anche se è apparso evidente che essi provenissero quasi esclusivamente dalle poltrone occupate dai giovani studenti accorsi ad applaudire i loro compagni di classe, comparse improvvisate di questa produzione. Malizia a parte, lo spettacolo è stato nel complesso più che apprezzabile. Un elisir che, ancora una volta, ha sortito il suo magico effetto.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Corso Italia, 16 – Firenze
Venerdì 15 novembre, ore 20.30
Sabato 16 novembre, ore 20.30
Domenica 17 novembre, ore 15.30
Martedì 19 novembre, ore 20.30
Mercoledì 20 novembre, ore 20.30
Giovedì 21 novembre, ore 20.30

L’elisir d’amore
di Gaetano Donizetti
Direttore Giuseppe La Malfa
Regia Rosetta Cucchi
Scene Tiziano Santi
Costumi Claudia Pernigotti
Luci Daniele Naldi
Video proiezioni Roberto Recchia
Adina: Rocio Ignacio, Auxiliadora Toledano (16, 19, 21)
Nemorino: Giorgio Berrugi, Alessandro Scotto di Luzio (16, 19, 21)
Belcore: Mario Cassi, Julian Kim (16, 19, 21)
Il Dottor Dulcamara: Marco Camastra, Giulio Mastrototaro (16, 19, 21)
Giannetta: Elena Borin
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Nuova produzione
Allestimento del Teatro Comunale di Bologna