Le gambe corte della Rivoluzione russa in Francia

Bravissimi gli attori de Les Bas-Fonds: ma qualcosa non emoziona nella messa in scena della Russia pre-rivoluzionaria di Gorkij

Il testo è pressoché fedele a quello che Stanislavskij fece mettere in scena nel dicembre del 1902 nel suo teatro, in una piccola strada di Mosca (per chi volesse rileggerlo si trova in italiano anche sul web). Maksim Gorkij, pseudonimo di Aleksej Maksimovič Peškov (1868-1936), narra ne L’albergo dei poveri o I bassifondi (il titolo scelto da questa pluripremiata versione francese di Éric Lacascade) le vicende e la disperazione di un gruppo eterogeneo di emarginati, vagabondi, ladri e prostitute.

La critica giudica il testo uno dei migliori di Gorkij ed è senz’altro ancora molto interessante. Come interessante e ambigua è stata l’esistenza stessa dello scrittore, prima rivoluzionario e poi connivente con Stalin che, però, forse lo fece uccidere (benché lui fosse gravemente malato di tisi e la causa ufficiale di morte è la polmonite). In ogni caso il lavoro appartiene al periodo pre-rivoluzionario e, nella sua critica alla società zarista, mette in luce le qualità migliori di Gorkij. E bravissimi sono i ben 15 attori della messa in scena al Théâtre du Gymnase di Marsiglia coprodotto dalla compagnia Lascade su incarico del Théâtre National de Bretagne-Rennes.

Bravissimi, coordinati alla perfezione, abbastanza lontani da una certa retorica verbale che il teatro francese a volte si tira dietro, molto realisti (come sperimentano gli spettatori della prima fila innaffiati di birra). Eppure lasciano un po’ freddi. Strano, perché quell’umanità disperata è incredibilmente attuale, visto che sulla strada si trovano oggi anche persone di solida formazione culturale. E resta vero che l’alcol costituisca un grave problema sociale. Ma è come se lo spettacolo girasse un po’ in tondo. Le storie sono tante, ci sono anche alcuni colpi di scena (compreso quello finale), alla fine nessuna è davvero coinvolgente, forse perché un po’ stereotipata (il vagabondo-vate, il barone decaduto, l’attore senza più talento e memoria, etc.).

Si è come sempre allo stesso punto, anche se forse questo è il senso del dramma: l’impossibilità di sottrarsi alla propria condizione, il senso di caduta inarrestabile. In sintesi: per noi italiani la sorpresa di uno spettacolo come ai “vecchi tempi”, con tanti attori e tante persone dietro le quinte, un livello alto per tutti, una preparazione impeccabile. In generale, una messa in scena ottima a cui manca il tocco di genio che la rende memorabile.

Spettacolo visto l’8 dicembre

Lo spettacolo è stato in scena
Théâtre du Gymnase
4 rue du Théâtre Français 4 – Marseille
dal 6 al 9 dicembre 2017 ore 20.30

Les Bas-Fonds
testo di Maksim Gorkij
adattamento e messa in scena di Éric Lacascade
con Pénélope Avril, Leslie Bernard, Jérôme Bidaux, Vincent Guedon, Mohamed Bouadla, Arnaud Chéron, Arnaud Churin, Murielle Colvez, Christophe Grégoire (in alternanza con Yann-Joël Collin, Julie Duchaussoy, Alain d’Haeyer, Stéphane E. Jais, Éric Lacascade, Christelle Legroux, Georges Slowick, Gaëtan Vettier)
scenografia Emmanuel Clolus
costumi di Axel Aust
luci di Stéphane Babi Aubert
produzione delegata Théâtre National de Bretagne-Rennes

durata: 2 ore e 30

www.lestheatres.net