Il fallimento come libertà e rinascita

Fino al 27 maggio  all’Out Off, L’imperatore della sconfitta, testo di Jan Fabre per la regia di Sara Thaiz Bozano, con Elena Arvigo e Marco Vergani.

Jan Fabre è noto (anche) per i i suoi spettacoli dalle durate importanti e per le provocazioni di cui trasudano certe sue messe in scena. Tuttavia, con L’imperatore della sconfitta nulla di tutto ciò si ritrova sul palco: in questo testo dedicato all’attore Marc Moon Van Overmeir, scritto nel 1994, c’è intimismo, riflessione e nulla di dissacrante o provocatorio se non la volontà stessa di parlare di qualcosa che nella società di oggi, così esibizionistica e in continua cerca della fama e del successo a tutti i costi, viene percepito come scandaloso e tabù, ossia il riconoscimento della sconfitta. Non ci è dato sapere chi siano i due personaggi in scena che ragionano sul proprio fallimento: Elena Arvigo e Marco Vergani sono due viandanti, due filosofi, due artisti, due maghi, chissà. In ogni caso, rappresentano qualcuno che potrebbe essere chiunque: chi percepisce il proprio talento senza, però, essere capace di approfondirlo; chi sente che, se anche tutto sembra funzionare, tutto in realtà continua a sfuggire dalle mani quanto più vogliamo averne il controllo; chi ha compreso come, bloccata la vorticosa e insensata corsa al successo, la vera libertà e il sommo piacere risiedano unicamente nell’accettare il fallimento quale atto di libertà e vera occasione di rinascita, di rigenerazione.

Nella regia di Sara Thaiz Bozano, coadiuvata da Elena Arvigo, l’elemento visivo ha un ruolo centrale: una scena scarna e quasi evocativa dei paesaggi distorti di Dalì (tra lunghe scale storte e un gigante cuore distrutto) si staglia dietro a uno schermo trasparente che assurge talvolta a velo di Maya, talaltra quale onirica espansione della mente e della fantasia dei due protagonisti e altre volte ancora quale elemento che delimita l’esistenza della quarta parete. Su questo telo sono proiettate immagini che intensificano e rendono ancora più forte il senso dei monologhi dei due attori in scena, mentre la musica tende a raccontare di animi ribelli, condizioni di disagio e di rivolta interiore.

Questo spettacolo si pone a conclusione delle iniziative e degli spettacoli pensati per i 40 anni dell’Out Off e legati alla produzione di Jan Fabre, proponendo, per celebrare tale ricorrenza, un autore importante per questo teatro fin dal primo incontro avvenuto nel 1985 (con il performer francese invitato a Milano per la rassegna Sussurri o Grida con lo spettacolo Il potere della follia teatrale), quando nacque un sodalizio artistico poi proseguito anche con Cryng body in occasione dell’inaugurazione della nuova sede.

Lo spettacolo è andato in scena al
Teatro Out Off

via Mac Mahon 16 – Milano

L’imperatore della sconfitta
di Jan Fabre
traduzione di Giuliana Manganelli
regia Elena Arvigo e Sara Thaiz Bozano
con Elena Arvigo e Marco Vergani
scene Alessandro di Cola
Produzione Teatro Out Off
spettacolo in abbonamento Invito a Teatro