Sex and the Kitsch

salonemargherita-roma I lunedì capitolini si tingono di rosa shocking al Salone Margherita. Cipria, mambo e paillettes: così il burlesque del Lost Vegas Show impone alla ribalta la sfacciata euforia del corpo femminile.

Perché una donna emancipata e candidamente femminista dovrebbe assistere a uno spettacolo di burlesque? Per curiosità, ovvio, per verificare in prima persona in che misura l’esperienza riesca a essere stravagante, sdoganante, ironica, impattante.

Certo, il burlesque romano proposto al Salone Margherita dal Micca Club cambia nel giro di poche settimane (a novembre ha avuto inizio il ciclo di cinque spettacoli dal repertorio dedicato a cinque decadi differenti, dai primi anni del XX secolo fino agli anni Cinquanta), ma bisogna apprezzare stavolta l’autoironia dell’autore: il “lost” del titolo è perfettamente calibrato perché della Las Vegas anni Cinquanta, rievocata in chiave vintage, qui sopravvive ormai appunto solo il fantasma perduto. Gli anni dorati di un’epoca divenuta di culto vengono riproposti con esuberanza epidermica ed eccessiva, talmente sopra le righe, da far naufragare fin dalle prime battute qualsiasi speranza di una credibile ricostruzione storica. La citazione falsata e appariscente balza agli occhi nella messa in campo del corpo femminile a trecentosessanta gradi, in tutte le sue variazioni da avanspettacolo e cabaret: a parte le spogliarelliste – in fin dei conti dello spogliarello il burlesque è solo una variazione virtuosa – abbiamo ammirato le Velvelettes non tanto danzare quanto aleggiare sgargiantissime e ammiccanti, anche se tra loro a tratti poco in sintonia, nonostante gli apprezzabili sforzi coreografici di Criss Bluebelle, mentre le Ladyvette reinterpretavano con gradevolissime intonazioni anni Trenta ameni motivetti, scoccando sorrisi d’intesa a tutta la sala, probabilmente basita per i colori acidi e luccicantissimi dei loro vestitini arty. Più sullo sfondo i maschi di turno, capitati quasi per caso sul palco, vagamente irrelati in questa festa un po’ farsa: dal Director-presentatore (Alessandro Casella), all’apprezzabilissima live band dei Velvettoni, o ancora al solista in stile Elvis Al Bianchi (insolitamente senza i suoi Four Vegas stavolta), la cui voce in molti, in particolare a Roma, hanno imparato a conoscere.

Le varie componenti dello show, almeno elencate così, parrebbero avere dell’improbabile se non altro accostate spavaldamente insieme, o assemblate con scarsa fantasia intorno alle vedettes dello spettacolo, le performer del burlesque che con algida grazia hanno celebrato a puntino i loro antitetici ruoli: la ramata Vesper Julie si è progressivamente liberata di costumi manierati e barocchi schiaffeggiando i residui di qualsiasi etica vittoriana attraverso la voluttà suadente ed edulcorata della donna sexy però elegante, mentre la severa Sophie DIsthar ha decisamente puntato sul fetish sado-nipponico rimanendo, almeno lei, ligia al tema: a un certo punto il corpetto le si è illuminato di luci birichine da sala gioco americana, o, volendo, sexy shop olandese.

Eppure il Lost Vegas Burlesque Show, nel suo ritmo periclitante, nel suo vistoso Kitsch narrativo, ha comunque centrato un obiettivo: la miscela degli ingredienti ha prodotto una confettura promiscua che ha divertito il pubblico, se non altro allontanandolo dalle logiche consuete, dalle atmosfere ordinarie. Complice la location liberty del teatro che con i suoi rossi e i suoi ori, le sue vetrate policrome e il suo bar retrò, ben si presta ad accogliere l’imprevedibile.

Alla fine il gruppo allusivamente circense e carnascialesco che ha salutato gli spettatori ha infatti riflesso intorno un’aura a suo modo fatata, luminosa. Quella falsa dei lustrini tirati a lucido forse, che, come le mille luci di Las Vegas o New York, riesce persino oggi a ingannare il pubblico. A fargli credere, si sia inclini a lasciarsi sedurre o meno, che l’illusione sia possibile ancora.

Lo spettacolo è in scena:
Salone Margherita

Via dei Due Macelli 75, Piazza di Spagna, Roma
fino al 15 febbraio, ore 21.00

Lost Vegas Burlesque Show
di Alessandro Casella
con Alessandro Casella (the Director), Criss Bluebelle & The Velvelettes (ballerine del corpo di ballo di Cristina Pensiero), Ladyvette (Girly Vocal Trio), Vesper Julie (divine burlesque show girl), Sophie DIsthar (wild burlesque show girl), Al Bianchi (italian crooner)
Accompagnamento musicale Live Band I Velvettoni:
pianoforte & arrangiamenti Edoardo Simeone
batteria Gino Binchi
contrabbasso Salvo Licitra
chitarra Giacomo Ronconi
coreografie Cristina Pensiero
stage Manager Valentina Lucangeli
madro Smadonno Di Tindaro
direttore artistico e produttore Alessandro Casella