Come da tradizione

Presentati, anche quest’anno, gli eventi del Lucca Puccini Days 2016 – che si terranno nella città del Giglio dal 25 novembre all’8 gennaio.

Una città scandita da Puccini, come l’aria che inspira. Il mondo le dà il folk, la tendenza, le sonorità a Stelle e Strisce. La risposta è Puccini.
Rieccoci. Lucca Puccini Days, anno terzo, 2016. Da venerdì 25 novembre la “città dell’arborato cerchio” (D’Annunzio) terrà una mano sull’avambraccio del Maestro.
Inizierà, come sempre, con l’Opera al Teatro del Giglio. La scelta è caduta su La Bohème, per la regia di Marco Gandini e l’allestimento di Italo Grasso. Orchestra e Coro della Toscana arieggeranno questa Parigi scapigliata, diretti dalla bacchetta di Nicola Paszowski.
Fatta la legge, trovato il cavillo. E alla gravitas di Rodolfo e Mimì si accoda un’ironia tutta contemporanea con Mimì è una Civetta, polifonica parodia di suoni e voci contaminatrici, sulla partitura di un flessibile Alessandro Cosentino e la regia di Cristina Mazzavillani Muti. Protagonista del Ravenna Festival 2015, l’opera approda qui con modifiche e aggiustamenti, con le unghie limate ma pronta a graffiare.
Segue la selezione dei melomani, giovedì 8 dicembre. Tra il pianoforte di Andrea Severi e il duello di voci – quelle di Fiorenza Cedolins e Simone Frediani – l’aria palpiterà dei brani più potenti dell’opera pucciniana.
A parole cantate, parole parlate. In un assaggio di teatro di narrazione, Elisabetta Salvatori presenta alla ribalta una prima nazionale: Sotto le dita la tenerezza, tra ricerca, dramma ed esplorazione. La vita di Puccini, intessuta di musica, donne e motori, come mai la si è udita raccontare. Venerdì 16 dicembre.
E si arriva al 22: tanti auguri, Maestro. L’occhio e l’orecchio spazieranno più in là del confine alpino, verso le sonorità di Saluti da Vienna, condotte nei cuori dalla bacchetta di Peter Guth e gli strumenti dell’Orchestra Toscana. Un viaggio o una cartolina Belle Époque di quei fasti gloriosi tra i quali il Maestro è stato più che avventore, depositario.
Coi violini tzigani lambiremo l’agonia dell’anno, nella notte del 31. Festa, sommossa, pianto d’archi e clarinetti. In quattro parole: Budapest Gypsy Symphony Orchestra. Un omaggio dell’Est alla potenza pucciniana.
E il colpo estremo lo si avrà in duello, à la manière romantica, l’8 gennaio. Quando la voce di Peppe Servillo decreterà nella sua prosa l’inizio della fine. Il Semiserio tra Puccini e Richard Strauss sarà l’ultimo fuoco di artiglieria. Un confronto tra convitati, la conversazione col rivale, sulle voci dell’Ensemble Berlin e sotto una pioggia di luce. Con essi calerà il sipario su un Festival, che cresce con moto centripeto, attirando il mondo nelle sue spire di broccato, ogni anno un po’ più contaminato – di quella mescolanza buona, di quell’amplesso vitale.
Più appassionato il sodalizio con l’Istituto Musicale Luigi Boccherini, che il 29 novembre alimenterà ancora quel paragone che noialtri toscani ci portiamo dietro da Giotto a questa parte, con Puccini e Catalani, all’Auditurium San Francesco, per la direzione di Gian Paolo Mazzoli. Come di consueto, la collaborazione con il Comune di Lucca, la Fondazione Giacomo Puccini e il Teatro del Giglio. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca non rinuncia al suo ruolo di sostenitore. A farla breve: Puccini è servito.

Lucca Puccini Days 2016
Teatro del Giglio – Lucca

venerdì 25 e domenica 27 novembre:
La Bohème
regia Marco Gandini
scene Italo Grassi
direttore d’orchestra Nicola Paszkowski

sabato 3 dicembre:
Mimì è una Civetta
partitura Alessandro Cosentino
regia Cristina Mazzavillani Muti

giovedì 8 dicembre:
Selezione di Arie e Duetti
pianoforte di Andrea Severi
voci Fiorenza Cedolins e Simone Frediani

venerdì 16 dicembre:
Sotto le dita la tenerezza
di Elisabetta Salvatori

giovedì 22 dicembre:
Saluti da Vienna
con l’Orchestra della Toscana
direttore d’orchestra Peter Guth.

sabato 31 dicembre
Budapest Gypsy Symphony Orchestra

domenica 8 gennaio
Il Semiserio tra Puccini e Richard Strauss
voce narrante Peppe Servillo
con l’Ensemble Berlin