Seguire un estraneo per trovare sé stessi?

Spettacolo itinerante per la città di Terni, liberamente ispirato al fumetto di Jiro Taniguchi, L’uomo che cammina sarà in programma al TerniFestival – Festival internazionale della creazione contemporanea fino a venerdì 25 settembre. Solo per l’ultima data, extended version con concerto finale.

«Un uomo percorre la città passeggiando». L’incipit di questa storia è semplice come lo è il suo protagonista nel compiere gesti quotidiani. L’uomo che cammina non ha un nome, è solo una persona che ha il tempo necessario per godere di ogni piccola situazione o incontro che il destino può offrirgli. Egli non si esprime con le parole, usa solamente la propria gestualità.

L’idea di questa rappresentazione, liberamente ispirata all’omonimo fumetto di Jiro Taniguchi, porta lo spettatore a spasso per la città di Terni attraverso luoghi urbani che troppo spesso nella vita di ogni giorno non si ha il tempo di visitare o (ri)scoprire. A tutti gli effetti, la situazione potrebbe essere vista come senza trama con il silenzio avvolgente in cui l’ambientazione accade che porta lo spettatore a più chiavi di lettura. La prima impressione, nell’osservare quell’uomo che cammina imperturbabile, è di un senso diffuso di leggerezza e spensieratezza che non reca con sé ansia nelle circa tre ore di tragitto. Osservando e analizzando più attentamente sembra prendere forma un messaggio diretto a ogni singolo partecipante, quello di apprezzare le piccole sorprese che la vita riserva, dedicando a esse il tempo necessario e non lasciarsene sfuggire l’occasione.

In questo percorso influisce in maniera profonda lo stato d’animo in cui ogni singola persona si trova. Chi sente di vivere una vita infernale potrebbe pensare a un moderno Orfeo venuto a salvarci. L’uomo non si volta mai a controllare se siamo dietro di lui. La sua spensieratezza e il suo essere certo che ci siamo – perché ne abbiamo bisogno – è disarmante, suscitando l’invidia nei confronti di quel senso di pace e leggerezza che lo accompagna. In verità, sono sensazioni che ci sta regalando, quindi, la vera paura è quella che svaniscano con lui.

Facile intuire che una performance come L’uomo che cammina, per il carattere estremamente intimista e nostalgico, non sia adatta a tutti pur se dopo aver affrontato questo percorso non si possa fare a meno di consigliarla. La gestualità dell’uomo, per quanto semplice, non crea l’idea di una ruotine quotidiana, monotona e scontata. Gli attraversamenti vengono effettuati anche in contesti popolati e le coincidenze svolgono un ruolo fondamentale. Le sbarre di un passaggio a livello che si abbassano appena l’uomo passa fanno temere di averlo smarrito. Nessuno attraversa i binari con il treno in arrivo, perché dopo aver passeggiato dietro quell’uomo il senso di rispetto dei tempi diviene innato in chi lo segue.

L’uomo che cammina non si limita a vedere, ma osserva e fissa quello lo circonda, imprimendo nella sua mente situazioni, cose e persone. Un uomo che vive e gode ogni attimo della propria vita senza aver paura della società e del futuro, ma ciò cui invoglia è diventare tutt’uno con gli elementi e con le persone.

Tuttavia, non si può seguire per sempre una persona per capire come fare a vivere meglio la propria vita: proprio per questo, quell’uomo, che fino ad allora aveva indicato passo passo la via, dopo aver fatto salire la comitiva a bordo di un mezzo pubblico, scende poco dopo a una delle fermate, lasciando proseguire autonomamente il cammino di ognuno.

In nessuno, ormai, c’è la sensazione di doverlo ancora seguire: il viaggio prosegue, pur se la nostra guida non è più con noi. In questo frangente, si è consapevoli che, ora, l’uomo che cammina siamo noi, ognuno di noi, e i sorrisi stampati in faccia ai viaggiatori ne sono la prova.

foto: Marco Zuccaccia

La performance prosegue
BaseX – ingresso Caos
Viale Luigi Campofregoso, 98, 05100 Terni TR
fino al 25 settembre 2015, ore 17

L’uomo che cammina
di Leonardo Delogu, Valerio Sirna, Hélène Gautier
con Teofrasto Bombasto
e con Leonardo Delogu, Valerio Sirna, Hélène Gautier
con la collaborazione di Vincenzo Scalera, Mael Veisse, Rocky Marciano e Giovanna, i cittadini di Terni, gli WOW e le altre band
produzione DOM-, Teatro stabile dell’Umbria, Terni Festival
co-produzione Teatri di Vetro
liberamente ispirato dal fumetto di Jiro Taniguchi
durata del tragitto 2 h e 40 min circa