Quella insostenibile pesantezza dell’essere (tradita)

Dopo lo straordinario successo francese, la commedia teatrale di Michele Bernier e Marie Pascale Osterrieth (dal fumetto Le Demon de Midi di F. Cestac – Ed. Dargaud) approda in Italia nella traduzione e adattamento di Carlotta Clerici e Antonella Questa. La regia è di Massimiliano Vado, che dirige una strepitosa Michela Andreozzi.

«Senza te morirei, senza te scoppierei, senza te, brucerei tutti i sogni miei. Sola senza di te, che farei, senza teeeeeee…» canta disperatamente sulla canzone di Baglioni una voce rotta, disperata e irrimediabilmente comica, mentre le luci della scena si accendono illuminando una donna, sola, vestita di nero, con una pistola puntata alla tempia. Come sollecitata dal dissenso della platea – attiva, complice, interlocutoria sin dalle prime battute – la donna mette giù l’arma e inizia a rappresentare, in una variato ed esplicativo feed-back, le fasi, i segnali, i sospetti, le reazioni, del dramma delle sue ‘corna’.

Nel suo racconto prendono vita, in un’esilarante parodia, un variopinto scenario di personaggi – il figlio, la portiera, le amiche, con le riconoscibili citazioni da Colorado Cafè- e con loro i diversi punti di vista, nonché la miriade di dubbi e domande che accompagnano l’elaborazione del lutto. I sentimenti si alternano in un’esplosione di emozioni e reazioni lungo l’oscillante e nevrotico percorso verso la consapevolezza, passando dalla rabbia e la sete di vendetta alla depressione, dal desiderio di consolazione con un ex-fidanzato – «ti ricordi di me?» – alla disperazione soffocata nel cibo, stile Bridget Jones (e chi di noi non l’ha fatto almeno una volta?).

Ma tra le tante macchiette che calcano la scena, le caricature più ridicole se le aggiudicano il marito e la sua giovane amante. Il ritratto animato del primo è quello di un uomo non più giovane, appesantito e stempiato, affetto dalla «crisi di mezza età», altrimenti detta «sindrome di Peter Pan», una terribile e diffusa patologia che colpisce irrimediabilmente gli uomini giunti alle soglie dell’età matura, per i quali il cambiamento si fa insopportabile. Antidoto per l’insostenibile disagio diventa una donna molto giovane, una fatina – bella, opportunista e così comicamente ingenua – alla quale il maschio adulto dedica le proprie attenzioni nella speranza di un incantesimo: l’eterna giovinezza e un’incrollabile virilità.

Bersaglio buffo, debole e a tratti patetico, l’adultero finisce schiacciato dalla scoppiettante e dissacrante energia della donna tradita, supportata e consolata da una platea, talvolta e per ovvie ragioni divisa, ma sempre vinta da una ilarità trascinante. Nel trascorrere del racconto l’attrice dialoga con il pubblico – a esso sono dirette tanto le ripetute richieste di aiuto quanto gli interrogativi per districare i suoi dilemmi – e reagisce, con ammirevoli e magistrali tempi teatrali, agli interventi degli spettatori più arditi, divertiti di partecipare a uno spettacolo aperto che li coinvolge tutti.

Per l’istrionica protagonista della serata si tratta dell’ennesima conferma di una carriera in ascesa anche sul grande schermo. Per il cinema ha appena girato Pane e Burlesque di cui firma anche la co-sceneggiatura, ed è attualmente sul set di Io e mio fratello con Luca Argentero e Raoul Bova. Uscirà inoltre il 17 Aprile al cinema con il film Ti sposo ma non troppo di Gabriele Pignotta mentre è anche in preparazione per la prossima stagione di Colorado.

Ma, indubbiamente, è a teatro che il suo talento esplode: autrice di Diversamente giovani (scritta con Luca Manzi e interpretata da Roberto Ciufoli e Tiziana Foschi) e in scena come partner di Max Tortora in Doppiacoppia, Michela Andreozzi replica il successo ottenuto nelle precedenti esperienze di assolo a teatro con A letto dopo Carosello e Ti vuoi mettere con me?, indagando questa volta sulla delicata sfera del femminile e confrontandosi con un tema su cui purtroppo ognuno di noi può dire la propria.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno de I Solisti del Teatro 2015:
Giardini della Filarmonica Romana
Via Flaminia, 118 – Roma
23 luglio, ore 21.30

Cubatea Ass. Cult. presenta
MALEDETTO PETER PAN
una commedia teatrale di Michele Bernier e Marie Pascale Osterrieth
dal fumetto “Le Demon de Midi”
di F. Cestac – Ed. Dargaud
traduzione e adattamento di Carlotta Clerici e Antonella Questa
regia Massimiliano Vado
con Michela Andreozzi

Lo spettacolo è andato in scena anche al:
Teatro sette
via Benevento, 23 Roma
dal 25 febbraio al 16 marzo 2014

Sala Umberto
Via della mercede, 50
dal 25 al 30 marzo
dal martedì al venerdì ore 21.00
sabato ore 17.00 e 21.00
domenica ore 17.00
2° mercoledi ore 17.00