Sogni finiti in polvere

Un testo teatrale di Antonio Grosso, scritto in collaborazione con Gianni Clementi, va in scena al Todi Festival 2015.

Maradona è meglie ‘e Pelè è una commedia drammatica in cui le parti recitate sono caratterizzate da forti tinte napoletane. Due ragazzi di bassa estrazione sociale – un disoccupato dal passato di fornaio e una prostituta – sono protagonisti di un tentativo di rivalsa nei confronti della società che li circonda e del destino toccato loro in sorte tramite un pericoloso espediente.

I due giovani sposi sono Aitano Gargiulo (Antonio Grosso) e Regina (Daniela Ioia). Entrambi ventottenni, ma cosa singolare per una coppia di ritorno da un viaggio di nozze, non sanno di essere coetanei. Anzi, entrambi conoscono molto poco della vita del proprio consorte e inizieranno a scoprirne i dettagli solo quando si troveranno entrambi seduti in bagno.

Teatro dell’azione è una camera d’albergo fatiscente da cui si entra e si esce passanso dalla porta dell’armadio che – utilizzata nel genere fantasy per raggiungere mondi fantastici – non conduce in questa occasione a paradisi immaginari, ma a una stanza dalle caratteristiche di una prigione senza finestre. La scelta dei due di voler dare un taglio netto al passato con un viaggio in Messico e facendo da contrabbandieri di droga sarà è la causa di una tragedia annunciata.

Lo spettacolo prende vita sulle note di una canzone molto famosa per chi frequenta gli ambienti calcistici, Maradona è meglie ‘e Pelè di Emilio Campassi, uno dei cori da stadio più famosi. Non apparirà casuale nel corso dello spettacolo la riproposizione del pezzo nella versione incisa cantata a una voce e non nel tradizionale coro che viene prima diviso in due parti a formare la parola d’ordine per entrare nella stanza e, infine, una triste preghiera rivolta al cielo nella speranza che Dio (o Diego) possano ascoltarla. Una scelta, quella di non rappresentare lo spettacolo in atto unico, che sembra motivata dal desiderio di dare la speranza di potercela fare ai due giovani.

Lo spettacolo si configura quale commedia per una serie di episodi che nel primo atto ruotano attorno alla figura del ragazzo dell’albergo, a sua volta un contrabbandiere. Aitano coltiva un sogno che, proprio al termine del primo atto, con l’arrivo dei malavitosi a prendere la droga, sembra possibile: aprire un forno tutto suo e condividerlo con Regina.

Nel secondo atto non mancano le situazioni da commedia, ma, pur con la scenografia che resta immutata, i toni sono più cupi perché la minaccia da parte dei malviventi di uccidere i ragazzi è costante. Il dramma è dietro l’angolo e nasce dalla volontà di Aitano di salvare la vita a Regina, anche a costo di far saltare i piani a tutti. Così, una ipotetica storia alla Pretty Woman diventa una tragedia. Il regista Antonio Grosso ha il pieno controllo della situazione in scena ed è alla fine l’unico attore a restare vivo. Ripete, stringendo la sua Regina ormai esanime fra le braccia, la canzone da stadio come fosse una preghiera. Ma, scopre, suo malgrado, che quel coro che tanta gioia ha regalato ai tifosi della sua città è triste e pieno di angoscia se a cantarlo si è da soli.

Lo spettacolo è andato in scena
Nido dell’aquila
via Paolo Rolli, Todi (PG)
nell’ambito della rassegna Todi Festival

Maradona è meglie ‘e Pelè
di Gianni Clementi e Antonio Grosso
con Antonio Grosso, Lello Radice
e con Daniela Ioia, Antonello Pascale, Giuseppe Cantore
regia Paolo Triestino
scene Roberto Crea
costumi Silvia Polidori
luci Gigi Ascione