Mistero di donna

Sul palco del Teatro i va in scena il più bel regalo di Natale: un inno di gioia, un grido di speranza, un elogio alla bellezza e alla purezza di Maria, madre di Dio.

Se c’è una figura che accomuna e unisce tutti, credenti e non, è quella di Maria. Lei è semplicemente una mamma. Lei è semplicemente una ragazza che ha saputo donarsi. In lei si racchiudono le doti più belle dell’essere donna: la devozione, la dolcezza, la semplicità, l’umiltà e, soprattutto, l’amore.

Questa figura straordinaria è colta, nell’opera di Aldo Nove, Maria. Oratorio di suoni e voci, in tutta la sua umanità. I misteri in cui è coinvolta, trascinata, di cui è parte fondamentale e imprescindibile (attraverso lei tutto ha avuto inizio) restano quasi sullo sfondo facendo risaltare l’aspetto umano di questa figura. Maria, adolescente, bella oltre l’immaginario. Maria, donna fragile e forte allo stesso tempo. Maria, che prova stupore ascoltando le parole dell’arcangelo Gabriele. Maria, che si dona con umiltà. Maria, che non fa domande, che non ha dubbi ma che accetta il suo destino con amore.

L’inno, con la regia di Renzo Martinelli e la direzione musicale di Guido Baldoni, si compone di trenta canti, ciascuno di sette quartine di endecasillabi variamente ritmati. Per circa un’ora il cuore si rallegra, la mente si distende, il corpo si rilassa. Le voci, bellissime, coinvolgenti, misteriose, affascinanti sono di Elena Arcuri, Guido Baldoni, Andrea Labanca, Valentina Picello e Libero Stellati. Ma le mie parole, per quanto ricercate, sono povere e monche. Non riescono, non possono esprimere la bellezza di quei canti, la delicatezza e la forza di quelle voci, la semplicità e la potenza della musica.

Il canto lascia spazio alla luce. Quella delle candele che formano una croce. Accanto alla croce, un uomo, Alessandro Pazzi, dall’altro lato lei, Maria, interpretata da Milva Marigliano. L’uomo incredulo, ingenuo, è desideroso di sapere, di capire cosa si celi dietro al mistero dei misteri, quello della nascita di Gesù. Maria risponde paziente a questo interrogatorio, a volte urlando il suo dolore di madre che accompagna il figlio a morire, a volte dolce e grata a Dio per averla scelta. Sullo sfondo solo il suono malinconico di una fisarmonica. Nell’accavallarsi di domande e risposte, sapientemente organizzate e scritte da uno de più grandi drammaturghi italiani, Giovanni Tesori, non c’è tempo per pensare. Bisogna solo ascoltare con animo puro e lasciare che le parole di Maria, che sono poi le parole di Dio, si espandano lente e calde dentro di noi.

Lo spettacolo continua:
Teatro i
via Gaudenzio Ferrari, 11 – Milano
fino a lunedì 19 dicembre
orari: da lunedì a sabato ore 20.00 – domenica ore 16.00
 
Maria. Oratorio di suoni e voci
di Aldo Nove
regia di Renzo Martinelli
direzione musicale Guido Baldoni
musiche di Guido Baldoni e Andrea Labanca
adattamento per la scena di Francesca Garolla
con Elena Arcuri, Guido Baldoni, Andrea Labanca, Valentina Picello, Libero Stellati
 
Interrogatorio a Maria
di Giovanni Testori
a cura di Milva Marigliano
con Milva Marigliano e Alessandro Pazzi
alla fisarmonica Guido Baldoni
si ringrazia Alain Toubas