La potenza della classicità

Al Teatro Flavio, Franco Venturini propone una Medea fedele al testo di Euripide, dimostrando l’efficacia sempre attuale dei capolavori.

Si tratta della storia di una donna tradita e abbandonata per un’altra più giovane e potente, per la quale la smania di vendetta e il rancore diventano fonte di delirio e follia, destinate a sfociare in atti di mostruosa violenza e crudeltà. Non ci stiamo riferendo a uno dei tanti fatti di cronaca dei quali i telegiornali ci parlano quotidianamente, ma di uno dei pilastri della cultura occidentale, ovvero la Medea di Euripide. D’altronde, i greci furono grandi per avere raccontato e rappresentato, attraverso l’arte e i miti, le profondità della psiche e dell’anima umana, le costanti antropologiche che attraversano la storia da sempre, e la complessità dell’uomo nel suo irrisolto rapporto con la giustizia e con la divinità.
Fino al prossimo 22 aprile, Il Teatro Flavio ci offre una magnifica possibilità di tornare al capolavoro di Euripide, attraverso una messa in scena che intende restituire tutta l’attualità della tragedia greca attraverso una profonda autenticità e fedeltà al testo antico. Come abbiamo detto, opere del genere non necessitano di soluzioni stravaganti, perché restano attuali nei millenni per la loro profondità.
Federica De Vita interpreta una straordinaria Medea, afflitta da un’isteria inquietante, disposta a uccidere i propri figli per punire il responsabile della sua pena, colui che l’ha respinta e riempita di umiliazione, ovvero il marito Giasone. L’odio e l’ira conducono alla cecità più assoluta, riuscendo a ottenebrare persino i più elementari sentimenti affettivi: ciò che conta è punire l’oggetto delle proprie maledizioni; per questo Medea è sempre stata archetipo dello spirito “femminino” inteso come fondo incontrollabile e demoniaco della civiltà. Che Euripide abbia colto che la donna rappresenta la metà irrazionale e terribile del mondo? O forse che siano stati i capolavori dell’arte di ogni tempo, fin dall’epoca greca, a consolidare questa tesi facendone un’idea diffusa, determinando il maschilismo e il fallocentrismo tipicamente occidentali?
A questo proposito, lo scambio duro tra Medea a Giacone è particolarmente significativo: uomo contro donna, razionalità contro magia, calcolo lucido contro passione e violenza.
Da un punto di vista registico, interessante la resa del coro attraverso maschere sospese nel vuoto, e la voce off che interloquisce con i personaggi; Franco Venturini, autore della stessa regia, interpreta sia Giasone che Creonte, tornando a una consuetudine del teatro greco, dove gli stessi attori cambiando maschera interpretavano più personaggi. Belle le musiche che incrementano l’atmosfera classica della tragedia, che torna a parlarci come se fosse stata scritta nel nostro presente.

Lo spettacolo continua:
Teatro Flavio
via G. M. Crescimbeni, 19 – Roma
fino a domenica 22 Aprile
orari: mercoledì, venerdì e sabato ore 21.00, giovedì e domenica ore 17:30

Medea
di Euripide
regia Franco Venturini
con Federica De Vita, Franco Venturini, Chiara Conti