L’altra faccia dell’Opera

Puccini torna in scena con un nuovo musical al Teatro Comunale di Ferrara e l’opera lirica si trasfigura.

L’ideatrice di Mimì è una civetta, Cristina Mazzavillani Muti, da tempo dedita alla regia teatrale, si rivolge all’opera con un approccio fresco e innovativo e con un’attenzione particolare alla commistione tra tradizione e innovazione, classico e contemporaneo. Il connubio artistico con il registra newyorkese Grag Ganakas, attivo da anni sulla scena statunitense del musical, ha portato alla creazione di un’originale rivisitazione de La Bohème di Puccini. L’impresa tuttavia non è nuova e tra i precedenti più noti ricordiamo il musical di Baz Luhrmann a Broadway, oltre alla versione cinematografica di Moulin Rouge che si ispira alla stessa opera.

È inevitabile una leggera diffidenza dello spettatore di fronte allo stravolgimento di un’opera classica come La Bohème, che viene rivestita dell’abito ben più frivolo del musical. Ma sono sufficienti pochi minuti per realizzare quanto la trasfigurazione sia perfettamente riuscita e l’integrazione del classico col contemporaneo sia rappresentata in scena con estrema armonia.
Si coglie comunque nella rivisitazione dell’opera una certa prudenza che, se da un lato non osa abbandonarsi totalmente al genere del musical e al suo tripudio di balli, canti e scenografie, dall’altro permette di non snaturarne l’anima originale, mantenendo un’elegante compostezza della rappresentazione.
In una Parigi di fine anni Venti, i personaggi si muovono all’interno di una scena fatta di scale e piattaforme metalliche, in un emblematico saliscendi a rappresentare la vicenda dei protagonisti o – chissà – la vicenda umana. Rimandi al cinema muto degli stessi anni si notato sullo sfondo, dove vengono proiettate sequenze sgranate di Lilian Gish tratte dalla pellicola La Bohème.
I testi, snelliti e riadattati alla nuova impostazione del musical, alternano battute recitate a brani cantati e fin da subito si freme nell’attesa impaziente (e un po’ timorosa) delle arie più celebri, che non deluderanno in questa nuova veste.
Fiore all’occhiello dello spettacolo sono le musiche, un intreccio di temi pucciniani con ritmi jazz, pop, rock e swing, arrangiate da Alessandro Cosentino e straordinariamente interpretate dai musicisti sul palco. I testi musicali, originali e ricchi di sonorità inaspettate, più di tutto il resto sorprendono, travolgono, affascinano, e si viene trascinanti fino al culmine dai virtuosismi della tromba di Fabrizio Bosso e della fisarmonica di Simone Zanchini.
E mentre il musical spopola a livello internazionale, oltrepassando i confini dell’America per giungere in Russia e in Oriente, l’Italia si cimenta nell’impresa ancora più ardua di commutare nella leggerezza di questo genere opere intoccabili della tradizione senza snaturarle. In questo caso possiamo dire: esperimento riuscito.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Comunale Claudio Abbado

Corso Martiri della Libertà, 5 – Ferrara
mercoledì 21 dicembre ore 11 e ore 20

Mimì è una civetta
Divertissement à la bohémienne
rivisitazione da La Bohème di Giacomo Puccini in forma di musical nelle tessiture vocali originali arrangiate per band da Alessandro Cosentino
con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso tromba, Simone Zanchini fisarmonica
libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
liberamente adattato da Cristina Mazzavillani Muti
con la collaborazione di Anna Bonazza
interpreti Mariangela Aruanno, Giulia Mattarella, Luca Marconi, Adriano Di Bella, Luca Iacono, Paolo Gatti, Filippo Pollini, Alessandro Blasioli, Ivan Merlo
direttore Alessandro Cosentino
regia, scene e coreografie Greg Ganakas
consulente scene e costumi Gregory Gale
light designer Vincent Longuemare
visual designer Davide Broccoli
costumi Alessandro Lai
assistente alla regia e direttore di scena Maria Grazia Martelli
band in palcoscenico Alessandro Cosentino, Federico Galieni, Gabriele Palumbo, Luca Zannoni, Riccardo Almagro, Pepe Christian, Tommy Ruggero
coproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro del Giglio di Lucca, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Regio di Parma