Giuliana si fa in tre contro la guerra

Bravissima e camaleontica Musso, in scena a Milano per raccontare il dramma di tre madri che hanno perso il figlio in Afghanistan.

Una non ha smesso di credere in Dio, non ha pianto per due anni, considera eroi anche i ragazzi inchiodati a una carrozzella per malattia. L’altra è arrabbiata. Con Gesù, dice. Ma in realtà con gli interessi oscuri che hanno portato 3.500 soldati della coalizione occidentale a morire in Afghanistan per “vendicare” le Torri gemelle, quando gli afghani non c’entravano nulla con l’attentato di Osama Bin Laden. La terza è un’insegnante, parla in modo colto e pacato, si rimprovera di non aver impedito al figlio di giocare con le armi e partire militare.

Tutte e tre sono una, Giuliana Musso, sola in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano, per Mio Eroe. L’attrice (1970), vicentina d’origine e udinese d’adozione, sembra addirittura capace, nel suo eclettismo, di modellare i propri tratti somatici in base ai personaggi rappresentati, per non parlare della sua abilità nel modulare le cadenze dialettali, i tic verbali, i modi, i gesti e i caratteri. Persinsala l’aveva intervistata in occasione di un altro spettacolo all’Elfo, Nati in casa. Le storie raccontate in Mio Eroe sono molto simili tra loro (e il timbro è quasi tutto drammatico, a differenza di altri spettacoli della Musso). Sono le vicende di tre ragazzi di provincia, un po’ ingenui e un po’ idealisti, partiti volontari con gli alpini per finire prima a combattere e poi a morire in Afghanistan. Tutti e tre sono idealizzati dalle madri. Tutti e tre hanno aperto una voragine di dolore a cui non c’è risposta e alla quale Musso dà una voce di commovente verità. Semplicissima e anche kitsch la piccola scena. Da vedere.

Lo spettacolo continua
Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder

Corso Buenos Aires 33 – Milano
fino al 18 febbraio 2018

Mio Eroe
di e con Giuliana Musso
regia di Giuliana Musso
collaborazione alla drammaturgia di Alberto Rizzi
scene e assistenza Tiziana De Mario
musiche eseguite da Andrea Musto
produzione La Corte Ospitale
(durata: 1 ora e 20)