Fuggendo da Amleto

580x300xTeatro-poltrone-rosse-mb-580x300.jpg.pagespeed.ic.N4SXaA2ls-Un’intensa Elena Ghiaurov al Teatro i di Milano per uno spettacolo sul senso e il dolore della morte e del lutto. Peccato, nel titolo, un inutile riferimento a Shakespeare.

Ha molte cose strane questo spettacolo di Francesca Garolla in scena al Teatro i di Milano. Per prima, il titolo: Non correre Amleto. Il principe di Danimarca non c’entra proprio nulla con il testo e non basta ogni tanto ripetere “Essere o non essere” per provare il contrario, o citare del tutto a sproposito Ofelia in un quadro di John Everett Millais. E poi quanto rumore, in scena, quanti effetti troppo a “effetto”. Perché in fondo quello che si voleva raccontare è vero e del tutto credibile: lo stupore, la rabbia e il dolore di una morte improvvisa. Il tentativo inutile di trovare un senso. L’uomo della protagonista è stato investito perché si è sbadatamente lanciato in mezzo a una strada. Molti anni prima lo zio (strano riferimento però, e strano dolore) della stessa protagonista era morto durante una missione umanitaria perché i suoi compagni si erano messi a correre in preda al panico durante un sequestro. In scena ci sono la protagonista, appunto, una bravissima e generosa Elena Ghiaurov, e il “fantasma” del suo compagno. Purtroppo Milutin Dapčevic sembra davvero poco adatto alla parte: è ironico, anche quando non serve, ma non intenso; in più ha una recitazione a volte approssimativa. E in ogni caso è un “morto” che sembra aver poco in comune con l’uomo così dolorosamente rimpianto dalla protagonista. Terribilmente retorica, poi, la sua domanda finale sul colore dei fiori al proprio funerale. In sintesi: lo spettacolo è tenuto su da un buon testo e da una buona interprete. Ci guadagnerebbe senz’altro se mancasse il contorno.

Lo spettacolo continua
Teatro i
via Gaudenzio Ferrati 11 – Milano
dal 23 settembre al 19 ottobre 2015

Non correre Amleto
di Francesca Garolla
regia di Renzo Mancinelli
con Elena Ghiaurov e Milutin Dapčevic
produzione Teatro i