La pentola lucchese

Giovedì 5 ottobre, a Palazzo Ducale, si sono riunite varie realtà artistiche e istituzionali per discutere delle ragioni per un nuovo spazio teatrale pubblico a Lucca.

L’iniziativa promossa, tra gli altri, dal coreografo Roberto Castello, ha suscitato molto interesse tra gli addetti al settore, i giornalisti, gli attori presenti sul territorio e i cittadini lucchesi, che sono stati presenti a questo primo incontro del Comitato a favore di un nuovo spazio teatrale per il contemporaneo. Un afflusso di persone che hanno ribadito la necessità di uno spazio pubblico diverso dal Teatro del Giglio, più contenuto a livello di costi e capienza, aperto anche a iniziative altre, di soggetti sia privati che pubblici – quali le scuole di danza e musica.
Una struttura economicamente sostenibile, versatile, e comprensiva di spazi per la ristorazione, una biblioteca e altre sale, atte alla socializzazione e che, quindi, possano contribuire all’avvicinamento dei giovani al mondo del teatro in senso lato (dalla prosa alla danza passando per la performance). Ma non solo giovani in quanto spettatori bensì attori, registi, musicisti e performer che, oggi, hanno serie difficoltà a restare sul territorio per portare avanti il loro lavoro artistico e che vorrebbero, al contrario, avere uno spazio dove mettere in scena le loro produzioni rimanendo nella Piana di Lucca (area alla quale è rivolto il progetto).
L’incontro del 5 ottobre è nato dalla necessità di informare, innanzi tutto, la cittadinanza della nascita di un Comitato che si farà promotore dell’iniziativa. L’adesione al Comitato è aperta all’intera popolazione della Lucchesia. Il primo passo sarà una raccolta firme, unita a una sottoscrizione simbolica di un Euro, quale primo momento di mobilitazione (anche se, a dire il vero, la raccolta firme era già iniziata durante l’ estate e aveva raccolto, al 5 ottobre, circa 450 adesioni). Oltre alla firma e alla sottoscrizione, che sarà utilizzata per coprire le spese del Comitato, si chiede ai cittadini di fornire un’email, così che si possa metterli al corrente di ogni futura iniziativa e dei progressi fatti dai promotori.
Ma veniamo al progetto. Lucca e il suo circondario hanno davvero bisogno di un nuovo spazio per le attività performative dal vivo?
Come ha illustrato Roberto Castello l’iniziativa ha l’ambizione di interessare l’intera comunità della Piana lucchese, allargando così il bacino dei fruitori ma anche dei produttori di eventi e saperi teatrali. Sulla stessa scia, il Presidente della Provincia, Luca Menesini, ha sottolineato l’urgenza di interessare tutti i comuni limitrofi al capoluogo affinché si crei una rete di sostegno all’iniziativa – alla quale, peraltro, hanno già aderito alcune realtà istituzionali.
Daniele Del Prete, Consigliere di Porcari, ha infatti evidenziato che i Comuni più piccoli, attualmente, non sono in grado di fornire spazi e attrezzature ai diversi gruppi e alle associazioni che producono cultura, e che ne fanno continuamente richiesta.
Il dibattito, allargato al pubblico presente, ha esplicitato anche proposte diverse dal progetto di un teatro economicamente sostenibile di circa 400 posti, e ha dato voce a chi vorrebbe una struttura di circa 1500 posti (con una capienza doppia a quella del Giglio, già di per sé non sostenibile e pesantemente finanziato con fondi pubblici a più livelli – statali, regionali e comunali). Tutte le voci intervenute hanno però rimarcato la necessità di almeno uno spazio aggiuntivo al Giglio che, per realtà emergenti o di teatro contemporaneo, scuole e associazioni, gruppi locali, eccetera, ha costi di affitto proibitivi e spazi sovradimensionati.
Gli attori presenti all’incontro hanno manifestato la necessità di un luogo per il teatro non di tradizione, fruibile a costi contenuti, flessibile, e dotato della strumentazione necessaria per gli spettacoli attuali. Una struttura, come ha ribadito Roberto Castello, che possa attirare quei fondi pubblici, che attualmente prendono altre strade, oltre a quei fondi per la cultura che l’Unione Europea mette a disposizione (e che l’Italia, purtroppo, spesso non intercetta).
Nel complesso un’iniziativa che incontra le reali esigenze sia di chi vuole fruire di un teatro altro, sia di chi lo fa e che mira a trasformare Lucca non solamente in una città da grandi eventi mordi e fuggi, ma in uno spazio che produce cultura 365 giorni l’anno e offre lavoro e garanzie a chi sceglie di rimanere e lavorare nel proprio territorio di origine (o di adozione).
Una proposta che, per camminare, necessiterà dell’impegno di tutti. Sia per raccogliere i fondi indispensabili alla costruzione dello spazio, stimolando l’interesse di istituzioni pubbliche e aziende private. Sia per ottenere un progetto con caratteristiche proprie delle moderne tecniche costruttive – che permettono di calmierare i costi fissi (luce, acqua, riscaldamento e condizionamento), contenendo quindi quelli di esercizio. E sia, infine, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di dare ai giovani presenti sul territorio un luogo di socializzazione a produzione culturale slegato da logiche di botteghino.
Per maggiori informazioni è disponibile un opuscolo, prodotto dal Comitato e che si intitola: Le ragioni di un nuovo spazio teatrale pubblico a Lucca (https://www.facebook.com/ComitatoNuovoSpazioTeatraleLucca/).

L’evento ha avuto luogo:
Palazzo Ducale

piazza Napoleone – Lucca
giovedì 5 ottobre, ore 11.00
hanno partecipato:
per il comitato organizzativo Roberto Castello, coreografo, e,Igor Vazzaz, critico teatrale
Luca Menesini, Presidente della Provincia di Lucca e Sindaco di Capannori
Davide Del Prete, Consigliere comunale del Comune di Porcari