Ritorno alle origini di Jonah Bokaer

triennale-milanoOther Myths di Jonah Bokaer per nove danzatori del terzo corso di Teatrodanza della Scuola Paolo Grassi di Milano. Camus, la poesia del Mediterraneo in una performance di fredda bellezza.

La scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano resta fedele alla tradizione di mettere alla prova i suoi allievi con le personalità emergenti più interessanti e innovative delle arti performative. I diplomati del Terzo Corso di Teatrodanza, diretto da Marinella Guatterini, si sono confrontati così quest’anno con il giovane Jonah Bokaer in un workshop di due settimane, da cui è nato lo spettacolo Other Myths.
Jonah Bokaer, di madre americana e di padre tunisino, ha fatto parte giovanissimo della Merce Cunningham Dance Company e ha lavorato con coreografi come Merce Cunningham, John Jasperse e Robert Wilson (sono sue le coreografie dell’Aida romana e del Faust polacco del maestro texano) e con artisti come Tino Sehgal, Daniel Arsham, Anthony McCall. L’elenco delle collaborazioni non ci parla solo della complessa personalità del coreografo, ma ci fa comprendere come sia dominante in lui l’approccio formale. Tanto più che negli anni ha sviluppato un particolare interesse per la multimedialità e predilige spazi non teatrali (uno stadio, un museo).
Other Myts nasce infatti come una commissione del Ludwig Museum di Budapest (per due performers, Irena Misirlic, Szabi Pataki), ma è stato invece montato a Milano in uno spazio più tradizionale, il palcoscenico all’italiana del Teatro dell’Arte di Milano, per nove allievi della Scuola Paolo Grassi.
Lo spettacolo muove da una suggestione letteraria: nel 1935 Albert Camus aveva fondato una compagnia teatrale Worker’s Theatre, poi The Team Theatre durata solo pochi anni. Bokaer si lascia ispirare dagli scritti drammaturgici di Camus, l’autore dello Straniero e del Primo uomo. E probabilmente da ricordi personali, configurando questo spettacolo come una sorta di ritorno alle origini.
In questo modo Bokaer costruisce una propria Odissea, che ha però un andamento non narrativo, ma formalistico: più che raccontare una storia o nuovi miti compone delle perfette inquadratura, con l’ausilio delle ottime luci di Lorenzo Giuggioli e delle musiche d’atmosfera, elaborata dal Soundwalk Collective a partire da registrazioni di suoni effettuate durante un viaggio in dodici città del Mediterraneo, Truva, Andros, Stromboli, Tripoli, Djerba e significativamente Itaca. Non ricorre in questo caso a strumenti multimediali, ma si serve dell’ampia scena nuda del Teatro dell’Arte. L’Africa di Bokaer è così uno spazio vuoto dominato dalla pervasiva voce del mare, spezzata di tanto in tanto dai gridi dell’uomo, su cui si diffonde l’ostinata luce del Mediterraneo.
I nove danzatori (Elena Boillat, Vito Carretta, Laura Dondi, Erika Marino, Matilde Orrico, Elisabetta Rollo, Stefania Tansini, Gabriele Valerio, Anna Zanetti) sono nella prima scena sdraiati a terra dentro ampie cornici bianche. Successivamente le cornici vengono sollevate, così come l’ampio tappeto bianco che ricopre la scena. Le cornici divengono porte, alla fine saranno quadri che spariscono nel profondo soffitto del teatro. L’idea è quella di introdurre elementi plurisignificanti che rimandino da un lato all’idea della porta e delle soglie da oltrepassare, dall’altro al potere catartico dell’arte che ricompone in un quadro le asperità della vita. Non è facile leggere una storia, un mito, all’interno di una costruzione di algida bellezza, ma ovviamente il rappresentato allude alla condizione di miseria di alcune città mediterranee, alla sofferenza, all’incontro tra culture diverse alla necessità di favorire il dialogo. In questo modo indiretto e forse un po’ nascosto si può leggere la vocazione politica dello spettacolo. Nei gesti stilizzati cogliamo un assassinio, spesso traiettorie di fuga, vittorie fugaci, dolorose cadute, l’incontro con il mondo della natura….
I giovani allievi della Paolo Grassi si sono cimentati con impegno in una difficile partitura di movimenti e di gesti. Other Myths è il loro testo di studio, un test per verificare le proprie potenzialità tecniche ed espressive, un luogo in cui le piccole imperfezioni diventano uno strumento per conoscersi e conoscere.

Lo spettacolo continua
Teatro dell’Arte
Viale Alemagna, 6 – Milano
fino al 29 giugno
sabato ore 19,30, domenica ore 16

Other Myths
con gli allievi diplomati del Terzo Corso Teatrodanza
Elena Boillat, Vito Carretta, Laura Dondi, Erika Marino, Matilde Orrico, Elisabetta Rollo, Stefania Tansini, Gabriele Valerio, Anna Zanetti
coreografia e regia Jonah Bokaer
musica Soundwalk Collective
costumi Colomba Leddi in collaborazione con Ilaria Heikkila e Giovanni Motta,
studenti del Triennio in Fashion Design NABA – Nuova Accademia di Belle Arti Milano
supervisione scenica Valentina Tescari
luci Lorenzo Giuggioli
Produzione CRT Milano | Centro Ricerche Teatrali
in collaborazione con Milano Teatro Scuola Paolo Grassi